Le responsabilità del lavoro di pilota d’aereo
Scegliere di viaggiare in aereo, indipendentemente dal fatto che lo si faccia con una compagnia di bandiera, una low cost o un aereo privato a nolo – e in merito a questa opzione segnaliamo che il sito FastPrivateJet.com fornisce informazioni sul noleggio dei jet privati – significa affidarsi alla professionalità e all’esperienza di piloti che hanno alle spalle una quantità di voli tale da valere il grado di capitani. Eppure, nonostante questo titolo rappresenti il coronamento di un percorso professionale, sono tanti i piloti d’aereo che preferiscono declinare la promozione per non sovraccaricare di responsabilità il proprio lavoro, già di per sé impegnativo e stressante.
Le compagnie aeree stanno cominciando a riprendersi dalla situazione di riduzione della forza lavoro determinata in seguito alla pandemia di Covid 19, quando era stato imposto il blocco di numerosi viaggi. La situazione, però, non sembra essersi stabilizzata completamente. Ad avvertire di ciò che sta accadendo è stato David Neeleman, CEO di Breeze Airways e fondatore di JetBlue. Anche se molti piloti hanno il desiderio di lavorare, pochi di questi professionisti si pongono l’obiettivo di assumere il ruolo di capitano, ritenuto impegnativo, per continuare ad avere la professione di primo ufficiale.
Perché molti piloti rifiutano la promozione
Nel corso di una conferenza, Neeleman ha spiegato che il compenso per i primi ufficiali è cresciuto molto, tanto che molti di questi professionisti non vogliono avanzare nella loro posizione, passando al grado di capitano, anche perché questo cambiamento avrebbe un’influenza negativa sulla qualità della vita.
Secondo quanto è stato osservato, alcuni piloti nel ruolo di primi ufficiali che a Miami hanno uno stipendio di 200.000 dollari non vogliono cambiare questa situazione per avere un ruolo di capitano e guadagnare a Newark una somma di 350.000 dollari. Bisogna ricordare che, anche se in entrambe le posizioni si tratta di pilotare un aereo, il ruolo di primo ufficiale non richiede le stesse certificazioni e la stessa formazione che sono necessarie per il ruolo di capitano.
Le informazioni che sono state riportate dal sindacato dei piloti di American Airlines mettono in evidenza che nel corso del 2023 una quantità di 7.000 piloti non ha accettato il passaggio al ruolo di capitano. La percentuale del rifiuto è cresciuta del doppio nel giro degli ultimi sette anni. Basti pensare che United Airlines nel mese di luglio precedente aveva a disposizione 7.500 primi ufficiali e 5.900 capitani.
Il ruolo dello stress nelle decisioni dei piloti
È evidente che in tutto questo influisce lo stress. Gli orari di lavoro per i piloti possono essere imprevedibili e a volte anche lunghi, una situazione che determina una separazione notevole dalla famiglia per molte persone. Lo stress si prova in maniera particolare anche nelle fasi dell’atterraggio e del decollo, azioni che determinano anche una crescita della frequenza cardiaca e che nel tempo potrebbero portare a disturbi come ansia e difficoltà nel sonno.
Sono state messe a punto di recente alcune misure da parte dell’amministrazione federale che si occupa dell’aviazione, delle regole che hanno l’obiettivo di contribuire al benessere mentale e fisico dei piloti. Si parla della necessità di limitare le ore di volo, dell’obbligo dei momenti di riposo e dell’aumento di risorse dedicate alla salute psicologica.
È da dire che, anche se l’aumento del compenso per i capitani in alcune situazioni ha diminuito le difficoltà per le compagnie aeree, ha provocato un nuovo problema: i primi ufficiali non si sentono convinti di passare ad un ruolo che richiede delle responsabilità più elevate, a causa dello stress maggiore.