Decreto ingiuntivo. Cos’è e come verificarne la presenza in conservatoria

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Quando ci si trova a non riuscire a pagare in modo corretto eventuali debiti contratti in precedenza, che sia un prestito o un debito con il fisco o con l’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, si rischia l’esposizione a una richiesta di pagamento presso terzi con decreto ingiuntivo. Il decreto ingiuntivo o ingiunzione di pagamento è uno strumento utilizzato da privati ed enti pubblici per richiedere al debitore di onorare gli impegni che ha assunto con i creditori. Ma vediamo nel dettaglio come funziona e in che modo verificare la sua presenza attraverso una visura ipocatastale.

Decreto ingiuntivo: cos’è?

Il decreto ingiuntivo è un provvedimento che può essere emesso esclusivamente dal Giudice di Pace oppure dal Tribunale. Questo viene emesso al fine di ordinare al debitore di rientrare del debito contratto con il creditore, se ciò non avviene in un tempo prestabilito, il creditore ha diritto ad entrare in possesso di tutti o parte dei beni in possesso del debitore.

L’istituto del Decreto Ingiuntivo viene disciplinato da parte del Codice di procedura civile e nello specifico sono gli articoli 663 e seguenti, da questo si sottolinea come ci siano diverse forme di pagamento che si possono usare o che possono essere “prelevate” dal creditore al fine di onorare il debito. Tra le forme di pagamento possibili volontarie o forzate che siano, ci sono:

  • Pagamento in denaro (se avviene forzatamente si parla di pignoramento del conto corrente oppure dei libretti di risparmio)
  • Acquisizione di oggetti fungibili ossia di beni che sono in grado di sostituire quelli che ha dato il creditore e che appartengono alla medesima categoria
  • Consegna di un bene immobile

Il decreto ingiuntivo viene impiegato sia per il recupero crediti di natura pecuniaria sia civili sia commerciali. Ad esempio, l’oggetto del credito può andare dall’acquisto di un bene, pagamento di polizze, oneri di condominio, rimborso di prestiti o finanziamenti, canone di locazione, crediti che derivano da prestazioni lavorative, tasse dovute allo Stato.

Come funziona il decreto ingiuntivo

Per richiedere un decreto ingiuntivo a un Giudice, il debito deve presentarsi in una determinata forma, e la richiesta deve partire obbligatoriamente dal creditore, infatti, non può essere l’autorità giudiziaria ad agire in modo autonomo.

Al fine di dimostrare una pretesa creditizia in modo legittimo il creditore deve provare la presenza di un credito attraverso: un contratto, una fattura, una cambiale, degli assegni, titoli di pagamento. Inoltre, deve dimostrare anche l’insolvenza e il mancato pagamento da parte del creditore.

Infine, il credito deve avere delle caratteristiche quali: deve poter essere quantificato, il termine per il pagamento deve essere scaduto.

In presenza di queste caratteristiche, non è necessario consultare il debitore, ma si può andare direttamente dal giudice e richiedere l’attivazione di un decreto ingiuntivo.

Visura ipocatastale per verificare il decreto ingiuntivo

La visura ipocatastale viene rilasciata dalla Conservatoria, e può essere richiesta in presenza oppure direttamente online. Con questa si hanno sia informazioni relative alle proprietà immobiliari che appartengono ad una società oppure ad una persona.

Nella visura ipocatastale è un’attività d’indagine che ha come scopo quello di definire quali e quante proprietà sono intestate. Non solo, è possibile anche vedere la presenza di eventuali gravami sulle proprietà o sulla persona.

Nello specifico, i gravami fanno riferimento a tutte le eventuali ipoteche legali, giudiziarie, volontarie, pignoramenti e di conseguenza anche i decreti ingiuntivi.

Le visure ipocatastali sulle persone sono necessarie sia per poter individuare eventuali beni in loro possesso, e questo può essere utilizzata anche dal creditore per verificare se il debitore ha dei beni intestati; sia per il debitore che vuole controllare se sono presenti dei decreti ingiuntivi nei suoi confronti oppure se ci sono dei pignoramenti in atto.

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