Parlare a cuore aperto per me rappresenta una necessità, consapevole della passione che ci unisce e della tensione che, ahimè, è venuta a crearsi nelle ultime settimane. Non posso ignorare le critiche e le offese che mi sono state rivolte, né posso far finta di non vedere gli striscioni attraverso i quali qualcuno mi chiede di andarmene. Nello stesso tempo, sono rinfrancato dalle manifestazioni di affetto e vicinanza giunte da quella fetta di sostenitori, forse più grande ma anche meno rumorosa, che ha apprezzato i nostri sforzi e nutre ancora grande fiducia in questa società.
Una frizione con la tifoseria, che ho sempre definito straordinaria e leggendaria, è l’ultima cosa che avrei voluto. I risultati sportivi della scorsa stagione hanno deluso tutti, in primis il sottoscritto. Dunque, capisco tutto il rammarico di chi ama visceralmente questa maglia. Ma c’è bisogno di rialzare la testa e ricordarsi che una retrocessione non può macchiare il nostro recente passato, costellato anche di tanti momenti belli, anzi bellissimi: da quel 13 gennaio 2022 fino ad oggi abbiamo gioito, pianto, ci siamo emozionati. Uso la prima persona plurale perché l’ho fatto insieme ai tifosi della Salernitana e sono stato il primo a guidare quel timone di mille emozioni e sensazioni. Poi ci siamo dispiaciuti, perché “imbarcare acqua” non piace a nessuno, soprattutto in una straordinaria città dove il mare quasi sempre regala vita e quasi mai toglie. Ma quel timone lo abbiamo governato insieme, fianco a fianco. Per questo motivo, sento il bisogno di fare chiarezza su alcuni punti fondamentali e ribadire che il mio impegno per la Salernitana non è mai mancato. Ho investito risorse considerevoli e lavorato instancabilmente per portare la nostra squadra al livello che merita. L’ho fatto con il cuore, mosso dall’amore per questi colori e dalla convinzione di poter ambire a traguardi sempre più alti.
Purtroppo negli ultimi mesi mi sono trovato di fronte ad attacchi dai toni che giudico profondamente ingenerosi e non equilibrati. Ora voglio guardare avanti. Dobbiamo farlo tutti. Dopo una riflessione profonda, ho deciso di rassegnare le dimissioni dal ruolo di presidente della Salernitana nel corso del Consiglio d’Amministrazione che si è tenuto questo pomeriggio. Al mio posto subentra Roberto Busso, un grande professionista a cui faccio il più affettuoso in bocca al lupo: potrà dare un contributo prezioso al CdA composto da professionalità di spessore quali Gianni Petrucci, Angelo Ientile, Alessandro Civitella e naturalmente Maurizio Milan. Non mi sono dimesso per cedere alle pressioni ma perché le mie energie si sono sopite e ho bisogno di ricaricare le batterie. Inoltre, ho voluto rafforzare strategicamente la nostra società con una nuova managerialità che garantisca una presenza ancor più costante e qualificata.
Resterò comunque il proprietario del club e continuerò a sostenerlo in ogni modo possibile. Ritengo di aver preso sempre decisioni indirizzate al bene di Salerno, dei salernitani e dei tifosi, compresa questa. Una delle motivazioni risiede nel desiderio di creare un ambiente più sereno e di lavorare con tutti coloro che sostengono questi colori per il bene della nostra squadra. Sappiate che continuerò a lottare per portare la Salernitana ai livelli che tutti sogniamo e farò ogni cosa in mio potere per far sì che il club possa crescere e prosperare. Non gettiamo nel dimenticatoio velocemente i risultati raggiunti, il periodo in cui tutti remavamo nella stessa direzione, il feeling che si era creato, i risultati raggiunti. Riflettiamo sull’importanza dell’unità e del rispetto reciproco, mai come in questo frangente. Solo insieme possiamo superare questo momento e volgere lo sguardo al futuro con speranza e ambizione.
Con affetto, Danilo Iervolino
Proprietario U.S. Salernitana 1919