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Badante killer, indagini su 30 anziani assistiti

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Mario Eutizia, il 48enne napoletano che ha confessato di aver ucciso quattro anziani, è “sereno” in carcere a Santa Maria Capua Vetere. Nonostante la gravità delle sue ammissioni, Eutizia si dice convinto di aver agito “per pietà e misericordia cristiana” nei confronti delle vittime, anziani malati di cui era badante. Il suo legale, Gennaro Romano, conferma che l’uomo ritiene di aver fatto la scelta giusta nel confessare, ma le sue dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti, che dovranno verificare la veridicità dei fatti.

Secondo quanto raccontato da Eutizia, gli omicidi sarebbero stati commessi somministrando farmaci antitumorali alle vittime per alleviare le loro sofferenze. Tra i casi citati, due sono avvenuti recentemente: l’89enne Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre scorso, e il 96enne Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati a marzo di quest’anno. Entrambi i corpi sarebbero stati cremati, complicando ulteriori indagini. Restano da identificare altre due vittime, risalenti a dieci anni fa, quando Eutizia lavorava come badante a Latina.

Lunedì prossimo, il 48enne sarà nuovamente interrogato in un’udienza di convalida del fermo, durante la quale il giudice dovrà decidere se confermare la sua permanenza in carcere o disporre altre misure.

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