Secondo voci interne a Palazzo di Città – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – sarebbero stati presentati almeno tre ricorsi per il “Concorso pubblico per esami, per il conferimento a tempo indeterminato e part time (50%) di n. 45 posti nel profilo professionale di Istruttore di Vigilanza – Area degli istruttori”, pubblicato con Determinazione n. 3174 del 2 luglio 2024.
Per prassi, a quanto pare, non si potrà dunque procedere con l’assunzione dei 45 agenti di polizia municipale che avrebbero dovuto offrire sostegno, seppur a part time, al capoluogo di provincia.
Secondo indiscrezioni, i ricorsi presentati riguarderebbero la modalità di svolgimento del concorso, individuata e scelta dal Comune, escludendo di fatto i titoli di studio, ad eccezione del conseguimento del diploma di maturità, titolo necessario per la partecipazione.
Una scelta, quella fatta dal Comune di Salerno, legittima, visto che il nuovo Regolamento per l’accesso all’impiego vede tra le principali novità, l’abrogazione, tra le modalità di accesso alla pubblica amministrazione, del concorso per soli titoli, né per il tempo determinato né per il tempo indeterminato, nonché la previsione della verifica del possesso dei requisiti non solo alla data di scadenza del termine stabilito nel bando di concorso, ma anche all’atto della sottoscrizione del contratto di lavoro.
Inoltre, per l’ammissione a particolari profili professionali, di qualifica o categoria, gli ordinamenti delle singole amministrazioni possono prescrivere ulteriori requisiti. Dunque le modalità di svolgimento del concorso, stando al nuovo Regolamento per l’accesso all’impiego, dovranno essere scelte tra le seguenti tipologie selettive: concorso per esami; concorso per titoli ed esami; corso-concorso. Spetta a ciascun Ente, in questo caso il Comune di Salerno, individuare le modalità più coerenti con il profilo professionale ricercato.
Sta di fatto che con questi tre ricorsi presentati il concorso che si sarebbe dovuto tenere nel prossimo mese di settembre, subisce un rallentamento forzato in attesa che il Tar emetta le relative sentenze.