E’ l’allarme lanciato da Codacons Campania dopo alcune settimane dall’accaduto. “I sei ettari devastati dall’incendio rappresentano una delle aree verdi più importanti del territorio – afferma – un vero e proprio polmone d’ossigeno per tutti i cittadini. Uno degli aspetti peggiori della vicenda è la devastazione innegabile della flora e della fauna locale con rischi idrogeologici di grave portata, nonché il fattore paesaggistico e panoramico completamente rovinato”.
Le indagini sono ancora in corso ma la natura dell’incendio sembrerebbe essere dolosa, in quanto sono stati ritrovati diversi inneschi.
Il presidente del Codacons Campania, l’avvocato Matteo Marchetti, ha affermato che nel caso del sito interessato la situazione si aggrava maggiormente in quanto “rappresenta un’area naturale protetta, di valore paesaggistico, ambientale, storico, artistico e archeologico, essendo situata ai piedi del castello Arechi, per cui il reato per disastro ambientale può essere punito con una pena che può essere superiore a 15 anni. Il Codacons intende costituirsi parte civile contro gli autori di questo disastro ambientale, che si spera siano assicurati il prima possibile alla giustizia”.
Aggiunge poi in una nota l’avvocato Marchetti: “Ci auguriamo che il sito archeologico e il castello Arechi, già rimasti chiusi per tutto il mese di agosto, riapriranno entro la metà del mese di settembre come previsto”.
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