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Il genitore di un 13enne curato in ospedale: “Al Ruggi c’è gente che lavora col cuore”

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Una storia, alla fine, di buona Sanità, quella che ha raccontato, e documentato, alla redazione di salernonotizie.it, il genitore di un bambino salernitano 13 anni che ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale “Ruggi” di Salerno.

Ecco il racconto: “Alle ore 22.30 facciamo l’accettazione. Ci dicono che avrebbero potuto fare solo i raggi visto che non c’era l’ortopedico e ci invitano ad aspettare in sala d’attesa. Qui c’era una ragazza dalle 20, un ragazzo dalle 21 e mi dicono che da poco era entrato un signore che stava dalle 18.

Attendiamo, ma alle 2.20 stanchi di aspettare, pur essendo essendo i prossimi ad entrare, (la ragazza delle 20 era venuta a vedere se fossimo ancora lì perché lei doveva ritirare, dopo altre 2 ore, l’esito delle analisi e non facevano avanzare altri codici verdi) chiedo all’accettazione se era possibile che un minorenne attendesse tutto questo tempo!!

Mi dicono che non dovevamo stare lì, ma nel reparto pediatrico al 6 piano, chiedendomi perché non l’avessi chiesto prima.

Io non lavoro o abito in ospedale, se mi dicono di aspettare lì, la resto!!!! Al 6 piano erano increduli, lì era tutto diverso. Subito viene visitato, fatto accomodare su una sedia a rotelle (mio figlio è scivolato e battendo la schiena aveva forte dolore al sacro coccigeo). Il dottore ha prescritto raggi e visita ortopedica, dico che l’ortopedico non c’è ( così detto al triage), mi guardano , l’ortopedico c’è!

L’infermiera porta mio figlio a fare i raggi, alla visita dall’ortopedico, attende che l’ortopedico dia l’uscita, mi chiede dove ho l’auto, ci porta all’uscita del pronto soccorso. Alle ore 2:50 siamo fuori.

Cosa dire grazie al pediatra, alle infermiere, all’ortopedico che hanno fatto il loro lavoro col cuore“.

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