Sono otto gli artisti vincitori che proprio a Venezia, all’Hotel Excelsior nel padiglione della Regione del Veneto e della Veneto Film Commission, hanno potuto presentare al pubblico le lore opere, sei cortometraggi e due lungometraggi, che guardano al futuro, fuori dai cliché, solide nella loro capacità espressiva e nella profondità dei messaggi sottesi. Tra questi due salernitani: Giusy Emanuela Iannone con il suo cortometraggio dal titolo “L’adorazione” e Nicola Ciuffo con “Lo scialìzzo”.
Iannone ha un passato da attrice. Nel 2014 si è diplomata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e nel 2020 ha cominciato il suo percorso con la scrittura attraverso i corsi di Rossana Campo e poi nel 2023 con una masterclass di sceneggiatura alla Civica “Luchino Visconti”. Il suo corto “L’adorazione” racconta la storia di Elio, 13 anni, e della sua passione per l’arte a dispetto delle aspirazioni del padre che lo vorrebbero calciatore. Il protagonista non può quindi che trovarsi ad adorare il dio del calcio – Maradona – finchè scoprirà di preferire le luci del palcoscenico a quelle dello stadio. Quando si deciderà ad affrontare un provino teatrale, però, lo stesso giorno si deciderà anche il suo futuro da aspirante atleta.
Nella sezione dei lungometraggi premiato invece Nicola Ciuffo, che dopo aver lavorato per anni dietro le quinte, ha deciso di intraprendere la carriera da attore e comedian. Attualmente è in tour col suo spettacolo “Homo Precarius”, vincitore della prima edizione del Premio Crodino Zelig Edition 2021.
Il soggetto vincitore del premio Sonego e del Premio Advista è frutto di un lavoro a quattro mani con Giuseppe Brigante. “Lo scialìzzo” è ambientato a Nemoli, un piccolo paesino nel bel mezzo dell’Appennino Lucano, dove la vita scorre lentamente. Troppo lentamente. Il protagonista è il sedicenne Nicola che durante le vacanze di Natale del 2004 e con una scheda telefonica prepagata che gli dà diritto a 600 minuti e 250 sms gratis movimenta le sue giornate tra scherzi telefonici sempre più complessi e sempre più divertenti.
L’antidoto alla noia sembra servito, almeno fino a quando uno scherzo non viene fatto alla persona sbagliata. Il lungometraggio è stato premiato per la capacità di far ridere e, allo stesso tempo, creare un senso di nostalgia, per aver saputo raccontare una dipendenza che oggi si è moltiplicata ma ci ha lasciati orfani di oggetti del desiderio. Grazie a questo riconoscimento gli sceneggiatori riceveranno supporto nella realizzazione della film identity dell’opera.
Tra gli altri vincitori del Premio Rodolfo Sonego anche:
Simona Franco – Il regno animale
Nicolas Perot – Tenero Collaudo
Silvia Strambi – L’amore ai tempi di letterboxd
Carlotta Maria Correra – Nostalgia
Mattia Borgonovo – Un’ultima battuta
Riccardo Bolo e Alessandro Arfuso – Figlia dei fossi
Il progetto, lanciato da Piattaforma Lago, organizzato dalla Fondazione Francesco Fabbri con il supporto del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto, negli anni è cresciuto affermandosi come l’unico e più importante premio italiano dedicato a giovani sceneggiatori di commedie in grado di unire alla competizione un percorso di ispirazione, formazione e networking professionale che coinvolge i partecipanti selezionati in un ciclo di attività lungo sei mesi.
La cerimonia di premiazione, presentata dall’ideatrice e direttrice del premio, Viviana Carlet, è infatti solo una delle tappe di un percorso iniziato in primavera e che ha visto i vincitori al lavoro sulle sceneggiature e sui soggetti durante workshop, masterclass e weekend intensivi. A fare la differenza è quindi la preziosa possibilità data a questi giovani talenti di poter essere affiancati da tutor professionisti del calibro di Chiara Sfregola, Matteo Cerami, Fulvio Nuccitelli, Tomás Sheridan e BBDB – Barbara Busatta e Dario Buzzini. Sceneggiatura, pitching e linguaggio grafico, collaborazioni con graphic designers e illustratori, sono solo alcune delle opportunità che il premio Sonego offre agli autori del futuro.
Durante la cerimonia di ieri, è stata annunciata anche l’apertura delle candidature per la prossima edizione. Il team di selezione è, infatti, pronto a scoprire nuove brillanti penne tra le centinaia proposte inedite che tutti gli anni giungono in commissione. Nonostante il premio si sia affermato negli anni come scopritore di giovani talenti, non c’è nessun limite di età per la presentazione delle domande. Ai fortunati che verranno scelti dalla giuria del premio andrà la possibilità di seguire un percorso di formazione di sei mesi che partirà da Revine Lago in primavera, proseguirà con gli Industry Days del rinomato Lago Film Fest – padre dell’iniziativa –, per approdare a Venezia e poi al Torino Film Festival. Ultima tappa, poi, a Roma per un nuovo evento di networking.
“L’invito a candidarsi è rivolto a tutti i talenti italiani che desiderino mettersi alla prova sul campo insieme ai migliori professionisti del settore – commenta Viviana Carlet, ideatrice e direttrice del premio Rodolfo Sonego –. Il progetto rappresenta a tutti gli effetti un unicum nel panorama nazionale e anno dopo anno è cresciuto diventando un punto di riferimento nel mondo della sceneggiatura. Non solo un titolo ambito ma la rampa di lancio per giovani promettenti talenti che guardano al futuro riscoprendo i linguaggi del passato e ripercorrendo le grandi opere del maestro Rodolfo Sonego.”
“Da sedici anni il premio Rodolfo Sonego offre la possibilità ad aspiranti sceneggiatori di collaborare con i professionisti più accreditati nel campo del cinema e della sceneggiatura. Attraverso il nostro campus si apprendono i processi e si raccolgono importanti opportunità di networking – dichiara Carlo Migotto, co-direttore del premio –. Tutto questo è possibile grazie al sostegno delle istituzioni e dei nostri partner, che da lungo tempo sono al nostro fianco. Per il futuro ci auguriamo di continuare a crescere, magari con il sostegno di nuovi attori che sposino la nostra mission e i nostri obiettivi.”