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Ruggi, Casola (Udc): “Il pensionato D’Amato non può più essere dg, il bando lo vieta”

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«Abbiamo letto dall’avviso pubblico per la scelta del direttore generale della sanità per la Soresa che tra i requisiti occorre non essere in età pensionabile o peggio ancora pensionato.

Non avevamo dubbi. Così come non abbiamo dubbi che allo stato il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” debba andare via dopo il collocamento in quiescenza».

Così Enzo Casola, segretario provinciale dell’Udc e membro dell’assemblea regionale, in riferimento – come riporta oggi il quotidiano “L’Ora” consultabile online –  vicenda del direttore generale Vincenzo D’Amato, che da qualche mese è in pensione.

«D’altronde – prosegue Casola – l’avviso pubblico anche per i dg delle strutture ospedaliere e sanitarie è abbastanza chiaro.

Tra i requisiti appunto, si legge testualmente ‘di non essere collocato in quiescenza’. Ciò oltre alla norma
dovrebbe essere regola di buon senso: chi è pensionato (tra l’altro di strutture pubbliche) dovrebbe lasciare gli ulteriori incarichi pubblici, soprattutto se questi sono di vertice.

Non sappiamo cosa spinga ulteriormente l’attuale dg D’Amato a restare ben saldo al suo posto. Auspichiamo che
non si tratti di manovre prettamente politiche, quelle ossia che condizionano la vita del “Ruggi d’Aragona” che da mesi vive i suoi momenti più bui.

Chiederemo alla Corte dei Conti se tutto ciò è legittimo o se si incorre in eventuali in danni erariali. Siamo
in attesa anche di comunicazioni da parte del dg che da mesi si è trincerato sotto un assordante e inspiegabile silenzio, nonostante le tante e gravi difficoltà in cui vive la struttura ospedaliera», conclude Enzo Casola.

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