Scontro tra sindacati e comune di Eboli: progressioni verticali e regolamento reperibilità sul tavolo della Prefettura

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Lo avevano annunciato le sigle sindacali nel corso dello stato di agitazione proclamato in sostegno dei dipendenti comunali del comune di Eboli ed ora, con l’incontro in Prefettura, i nodi sono venuti al pettine. Mentre la questione relativa alle indennità straordinarie del 2023 è in via di risoluzione, con l’impegno, da parte dell’Ente, di provvedere al rilascio delle somme spettanti entro la fine di questo mese, Alfonso Rianna, Fp Cgil, ha messo sul tavolo altre due problematiche che vanno risolte senza ulteriori indugi. Una riguarda le progressioni verticali. Presenti all’incontro anche le sigle sindacali Uilfpl e Csa. Per la controparte, quindi per il Comune di Eboli, presente il vicesindaco e assessore al personale Gianmaria Sgritta.

«L’atto estremo, così definito dal vicesindaco Sgritta, della proclamazione dello stato di agitazione e della conseguente convocazione del tavolo in Prefettura – Spiega Rianna- era dovuto e necessario, come dovuto e necessario è trovare una soluzione per le progressioni verticali che devono avere un criterio di valutazione ben diverso dall’encomio: difatti, l’encomio è limitativo e quasi ad esclusivo appannaggio dei dipendenti di un solo determinato settore ovvero, quello della polizia municipale. Inoltre, abbiamo chiesto di conoscere il motivo che ha indotto l’Amministrazione a non prevedere per intero l’importo disponibile per effettuare le progressioni in deroga. Infatti applicando la percentuale di legge dello 0,55 del monte salari 2028, l’Ente avrebbe potuto disporre di circa 38 mila euro per le progressioni verticali in deroga. Invece, si è accontentato di molto meno mettendo a disposizione di questa opportunità che si esaurirà nel 2025 solo poco più di 8 mila euro di fatto limitando a 2 unità la possibilità di eseguire la progressione in deroga».

L’altra urgenza su cui i sindacati hanno chiesto la massima attenzione è la redazione di un regolamento che normi la reperibilità dei dipendenti.
«Lo abbiamo ribadito più volte e con numerose note di diffida: non vi è una corretta applicazione dell’istituto della reperibilità – specifica Rianna-. la reperibilità viene svolta dal servizio di manutenzione in carenza dei requisiti richiesti dalla norma. In sostanza non esiste una squadra di intervento opportunamente costituita. L’attuale applicazione della reperibilità rischia dunque di provocare un danno erariale all’Ente in quanto svolta in modo non conforme alla norma. Vigileremo su questi temi, augurandoci venga normato quanto prima l’istituto».

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