Con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario previsto, i simulacri di San Matteo e dei Santi compatroni San Giuseppe, San Gregorio VII, San Gaio, Sant’Ante e San Fortunato sono usciti dalle imponenti porte del Duomo, accolti dagli applausi e dai cori dei fedeli. I portatori, con grande devozione, hanno guidato le statue attraverso le vie cittadine, in un percorso che ha attraversato il cuore della città.
L’arcivescovo ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, sottolineando l’importanza della processione come momento di unità e identità per Salerno: «La partecipazione di oggi dimostra quanto il nostro popolo sia legato al Santo Patrono. Desidero ringraziare coloro che hanno collaborato alla riuscita di questo evento».
Durante il suo discorso, l’arcivescovo ha lanciato un forte messaggio di pace, invitando tutti a pregare per la riconciliazione tra i popoli: «Da noi un messaggio di pace per l’Ucraina e la Terra Santa. Si faccia di tutto per arrivare ad una riconciliazione tra i popoli. Si ricerchi instancabilmente anche la pace all’interno delle famiglie, negli ambienti di lavoro, nelle nostre comunità ecclesiali. San Matteo favorisca un clima di concordia nella nostra città perché diventi fulgido esempio di accoglienza, di attenzione ai poveri, di trasparenza nell’uso delle risorse, nella ricerca e nella salvaguardia del bene comune».
Infine, un messaggio di speranza e gratitudine rivolto a tutta la comunità salernitana: «A nome vostro con entusiasmo e gratitudine dico: viva Salerno, viva San Matteo».
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