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Delocalizzazione fonderie cratere, sindaco di Postiglione: “Regole chiare, non permetteremo che venga intaccato territorio”

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“Servono regole e leggi regionali e nazionali chiare che non mettano a rischio i piani di sviluppo dei territori adottati dalle amministrazioni comunali, ma soprattutto non permetteremo a politica e imprenditori che venga intaccato lo sviluppo del territorio degli Alburni, della Valle del Sele e del Tanagro, che da anni ha scelto e sta lavorando in chiave di tutela dell’ambiente e di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di eccellenza che creano economia sostenibile e lavoro”. Non usa mezzi termini, il sindaco del Comune di Postiglione, Carmine Cennamo, sulla questione delocalizzazione delle fonderie Pisano nella zona industriale di Buccino, oggetto di una querelle giudiziaria dinanzi al Consiglio di Stato che dovrà esprimersi sulla validità della variante al Puc del Comune di Buccino che nel 2018 trasformò la zona industriale in distretto agroalimentare alzando le barricate all’ingresso delle fonderie Pisano e delle altre industrie potenzialmente inquinanti e dell’iter burocratico autorizzativo in corso per la realizzazione di un moderno impianto a tecnologia 4.0 di fusione della ghisa all’attenzione degli uffici della Regione Campania.
Vicenda che da anni mobilita centinaia di sindaci, il Parco Nazionale del Cilento Diano e Alburni, l’area Naturale Protetta Riserva Foce Sele e Tanagro-Monti Eremita Marzano della Regione Campania, le associazioni ambientaliste, la Commissione Aree Interne della Regione Campania e migliaia di cittadini della provincia di Salerno, dal Cilento, al Vallo di Diano, passando per gli Alburni, la Valle del Sele e il Tanagro, con delibere di giunta, delibere di consigli comunali, manifestazioni, proteste di piazza e costituzioni in giudizio in sede amministrativa a sostegno della contrarietà dei comuni del Cratere salernitano alla delocalizzazione delle fonderie Pisano nella zona industriale di Buccino. “Difendiamo fermamente il nostro territorio contro ogni tipo di insediamento industriale che non è conforme allo sviluppo che noi sindaci abbiamo programmato e progettato -spiega il sindaco Cennamo. -Basti pensare che sempre più giovani dagli Alburni al Tanagro, investono in attività agrituristiche, agricoltura biologica, agroalimentare di qualità, ristorazione e turismo outdoor, registrando ad ogni stagione, numeri da record in termini di indotto turistico. Siamo la terra del buon vivere e della salute, non possiamo permettere che insediamenti seppur moderni e dotati delle migliori tecnologie, impattino negativamente sul lavoro fatto in questi anni dai comuni nelle Aree Interne del salernitano che hanno investito e stanno investendo nella tutela dell’ambiente e nella valorizzazione di montagne, fiumi, aree naturalistiche di pregio e agroalimentare, creando sviluppo sostenibile, economia e lavoro sul territorio. Nel ribadire la nostra solidarietà al popolo volceiano che lotta contro ogni forma di potenziale inquinamento ambientale- chiosa il primo cittadino di Postiglione- ribadiamo la nostra contrarietà ad ogni forma di sviluppo industriale diversa da quella agroalimentare e artigianale sulla quale stiamo lavorando da anni”.
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