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Arresto Alfieri, al vaglio degli inquirenti anche intercettazioni telefoniche e “pizzini”

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L’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente della provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri rischia di allargarsi anche ad altri filoni.

Al vaglio degli inquirenti – come riporta Le Cronache e anche il sito web infocilento.it – ci sono ulteriori documenti e intercettazioni telefoniche nelle quali Alfieri fa riferimento anche ad altre opere pubbliche, come l’Aversana e la Fondovalle Calore.

Nell’ordinanza si parla di “spregiudicatezza degli indagati” che dopo le perquisizioni avrebbero proseguito con le loro condotte ritenute anomale.

Immaginando di essere intercettato il primo cittadino, avrebbe utilizzato i “pizzini” per dare indicazioni sulle gare, le procedure negoziate e il da farsi.

Per il gip Alfieri è “il dominus del potere decisionale”. Scambierebbe, secondo quanto appurato dai finanzieri, bigliettini con un ingegnere quando discorrono di appalti, affidamenti e convenzioni di importi cospicui. Lo stesso ingegnere chiede al sindaco di “vietare di parlare ad altra voce – dice il gip – scrivendo su un foglio qualcosa”. Poi mostra il foglio ad Alfieri ed esclama: “quella cosa che mi hai chiesto”.

Sempre Alfieri avrebbe chiesto ad una persona di “bonificare” il suo ufficio utilizzando un metal detector dopo aver controllato assieme a Campanile personalmente se ci fossero cimici nel suo ufficio. La sua stanza al Comune veniva lasciata quando arrivavano alcune persone.

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