Marinelli, infatti, è un fotografo professionista da sempre legato alla cultura enogastronomia irpina e italiana come Sommelier AIS ed esperto del settore. Da qualche anno ha unito questa sua passione ad una personale sensibilità fotografica offrendo consulenze su strategie di comunicazione visiva e servizi fotografici a brand ed operatori del mondo del “Food & Wine”. Le sue immagini hanno lo scopo di catturare non solo lo spirito, la cultura e la storia che si nascondono dietro l’arte culinaria ed enologica, ma soprattutto la luce e i colori del mondo enogastronomico.
L’evento si preannuncia di grande rilevanza culturale, un’opportunità irripetibile per chi desidera immergersi non solo nelle immagini, ma anche nei racconti che celebrano l’essenza più profonda del territorio irpino. L’esposizione, che ha già riscosso notevole successo per la sua capacità di evocare atmosfere suggestive e genuine, trova in questo ultimo appuntamento il culmine di un percorso visivo e narrativo in cui fotografia e tradizione si intrecciano in modo indissolubile.
Durante l’evento, il pubblico avrà l’occasione di assistere a un dialogo ricco di spunti e riflessioni tra l’autore delle opere, Diego Marinelli, e il giornalista Marcello Rocco, noto per la sua sensibilità nel trattare temi legati alla cultura, al Made in Italy e alle tradizioni locali intese come uno dei volani per lo sviluppo del turismo esperienziale. Questo scambio di idee offrirà un approfondimento sui temi centrali della mostra, che ruotano attorno a tre grandi pilastri della cultura irpina: il cibo, il territorio e le tradizioni. Non si tratterà di una semplice conversazione, ma di un vero e proprio viaggio attraverso i sapori, i colori e le storie di una terra che, grazie all’occhio attento e alla sensibilità di Marinelli, verrà raccontata in tutta la sua autenticità.
Le fotografie esposte non sono semplici rappresentazioni statiche, ma vere e proprie narrazioni visive che permettono di riscoprire i sapori autentici della terra irpina, immortalando momenti che appartengono al vissuto quotidiano di questa Regione. Ogni scatto racconta un pezzo di storia, catturando l’essenza dei luoghi caratteristici dell’Irpinia: borghi nascosti tra le colline, paesaggi rurali che sembrano sospesi nel tempo, e volti di persone che con il loro lavoro tramandano tradizioni antiche. Attraverso queste immagini, lo spettatore è chiamato a un incontro ravvicinato con un patrimonio culturale che vive di gesti semplici ma carichi di significato, come la preparazione di un piatto tipico o una festa di paese.
Il confronto tra Marinelli e Rocco sarà arricchito da un’analisi su come l’arte visiva, e in particolare la fotografia, possa diventare un potente strumento di narrazione. Ogni immagine esposta diventa una sorta di finestra sul passato e sul presente, capace di connettere l’osservatore non solo alla storia individuale di chi viene ritratto, ma anche alla dimensione collettiva di una comunità.
L’intervista a Marinelli consentirà di esplorare in profondità le sue intenzioni artistiche, evidenziando come ogni scatto nasca da una ricerca di autenticità e da un profondo legame con il territorio. Rocco, con la sua capacità di cogliere e valorizzare gli aspetti più intimi delle storie narrate, guiderà il pubblico in una riflessione che va oltre la semplice osservazione estetica, spingendosi verso un’analisi più ampia del rapporto tra arte e identità culturale.
Infine, l’evento sarà un momento di confronto e condivisione, dove la fotografia si trasforma in uno strumento per dare voce alle radici e all’anima del territorio. Non solo una celebrazione delle bellezze irpine, ma anche un invito a riflettere su come la tradizione possa essere tramandata e reinterpretata attraverso nuovi linguaggi artistici.
Questo incontro offrirà dunque una preziosa occasione per riscoprire le proprie radici, guardando al futuro senza dimenticare l’importanza del passato. In un mondo sempre più globalizzato e veloce, “Raccontiamoci” diventa un invito a fermarsi, ad ascoltare e a osservare, per ritrovare quel legame profondo con la terra e la cultura che ci definisce.