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Cava, il legame speciale di Giulia e Chiara: l’incidente, la protesi e ora la laurea insieme

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Giulia Muscariello e Chiara Memoli non sono semplici amiche, loro vivono in simbiosi: l’una dipende dall’altra, e viceversa. Hanno attraversato gioie e dolori, sono finite assieme nella stessa disgrazia, quella che ha portato Giulia a perdere una gamba per proteggere Chiara. Ma si sono rialzate, hanno camminato assieme e, ancora insieme, sono arrivate alla laurea, a settembre, pochi giorni l’una dall’altra.

Giulia oggi ha 22 anni ma l’abbiamo iniziata a conoscere quando ne aveva 18. Nella notte fra il 30 e il 31 luglio del 2020 – come riporta il sito web tgcom24.mediaset.it – era seduta su un muretto accanto alla sua amica diciassettenne Chiara, a Cava de’ Tirreni.

Chiacchieravano quando il rombo di un’auto irruppe sulla scena: Giulia capì al volo che quell’auto non avrebbe frenato, diede uno spintone a Chiara per evitare l’impatto ma non fece in tempo a mettere in salvo se stessa. Si svegliò in ospedale con la gamba sinistra amputata all’altezza della coscia e quello fu il giorno zero da cui ripartire. Con Chiara al suo fianco, come sempre. L’amica avviò per le sue cure una raccolta fondi, la storia della loro amicizia e del gesto di generosità di Giulia arrivò al Quirinale, dove Sergio Mattarella la nominò Alfiere della Repubblica.

La loro amicizia solida non è stata scalfita nemmeno un po’ dalla distanza dettata dalle scelte universitarie. Laurea triennale entrambe: Giulia ha scelto Lettere moderne a Salerno, Chiara Ingegneria biomedica a Torino sognando di poter sostenere e aiutare la sua amica con le protesi. “Dopo il fatto dell’incidente – dice al Corriere della Seraho cominciato a vedere, proprio osservando Giulia, che cose fantastiche poteva fare un ingegnere in quest’ambito. E quindi è grazie a lei che mi sono avvicinata a questo mondo e ho scelto questo corso di laurea”.

Di quell’incidente, dice Chiara, “non c’è più niente da dire“.

È diventato solo un simbolo della forza di Giulia, un monile da usare contro ogni paura, perché se è riuscita a superare quel momento, non c’è nessun ostacolo che possa fermarla. Ora è pronta a iniziare il percorso magistrale in Filologia, e insegue un futuro dietro una cattedra, come insegnante. Le difficoltà ci sono state, ma le ha superate, e continuerà a farlo: “Sono autonoma, guido, ho trovato casa, ho molti amici“, dice Giulia sempre al Corriere.

Ogni tanto la paura torna, soprattutto quando deve mostrarsi, magari in spiaggia, al mare. Ma anche in questo caso Giulia non si è fatta scoraggiare: “Ho capito che dovevo trasformare quel punto debole in un punto di forza, e ha reagito cercando di rendere la protesi più belle. Quella da mare adesso è rosa brillantinata, quella da tutti i giorni è dorata“.

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