Il caso Sangiuliano-Boccia è tornato all’attenzione a causa dell’account Instagram ‘Politica&Amori’ da cui sarebbero trapelate notizie sulla relazione tra l’ex ministro e la donna. Questo è stato evidenziato da Il Fatto Quotidiano, rivelando dettagli cruciali per le indagini in corso. L’account è stato citato dall’ex ministro e potrebbe essere coinvolto nelle indagini della Procura di Roma. Tuttavia, al momento, l’account non è più attivo sui social media. Si sospetta che l’account abbia contattato il giornalista Gabriele Parpiglia per diffondere informazioni sulla storia tra il ministro e l’imprenditrice campana, uscita poi su tutti i media. La creazione e l’amministrazione dell’account sono oggetto di discussione, poiché potrebbe essere stato gestito da un professionista del settore con una conoscenza specifica che ha utilizzato reti VPN provenienti da Paesi dell’Est Europa. Questo potrebbe aver comportato un costo tra i 15 e i 20 mila euro. Inoltre, si ritiene che il profilo sia stato gestito da un bot che ha cambiato identità 800 volte in sei anni. Questi dettagli indicano un coinvolgimento di professionisti nel caso, aggiungendo ulteriori complessità alla vicenda.
Caso Sangiuliano-Boccia: a far saltare il banco un account di Instagram
Il caso Sangiuliano-Boccia è tornato all’attenzione a causa dell’account Instagram ‘Politica&Amori’ da cui sarebbero trapelate notizie sulla relazione tra l’ex ministro e la donna. Questo è stato evidenziato da Il Fatto Quotidiano, rivelando dettagli cruciali per le indagini in corso. L’account è stato citato dall’ex ministro e potrebbe essere coinvolto nelle indagini della Procura di Roma. Tuttavia, al momento, l’account non è più attivo sui social media. Si sospetta che l’account abbia contattato il giornalista Gabriele Parpiglia per diffondere informazioni sulla storia tra il ministro e l’imprenditrice campana, uscita poi su tutti i media. La creazione e l’amministrazione dell’account sono oggetto di discussione, poiché potrebbe essere stato gestito da un professionista del settore con una conoscenza specifica che ha utilizzato reti VPN provenienti da Paesi dell’Est Europa. Questo potrebbe aver comportato un costo tra i 15 e i 20 mila euro. Inoltre, si ritiene che il profilo sia stato gestito da un bot che ha cambiato identità 800 volte in sei anni. Questi dettagli indicano un coinvolgimento di professionisti nel caso, aggiungendo ulteriori complessità alla vicenda.
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