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La “crisi di sistema” dell’azienda calcio, troppe società in rosso. Di Antonio Sanges

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Azienda calcio di serie A in “crisi di sistema”, alla data del 30 giugno 2023 su “venti club” di Serie A,  solo “sei” hanno determinato un “positivo” valore di bilancio.

L’ideale classifica dei club con “bilanci in utile” risulta essere la seguente: Napoli (+79,7 mln euro), Cremonese (+7,2 ), Milan (+6,1), Atalanta (+5,6), Sassuolo (+1,4), Lecce (+0,8), mentre “bilanci in perdita” per: Udinese (-3,6), Empoli (-4), Torino (-6,8), Spezia (-7), Verona (-11,7), Bologna (-16,3), Fiorentina (-19,5), Lazio (-29,5), Salernitana (-29,6), Sampdoria (36,7), Monza (-65,4), Inter (-85,4), Roma (-102), Juventus (-123,7). (Fonte Gazzetta dello Sport)

In relazione ai “valori di bilancio” di cui sopra, bisogna evidenziare che i “capitali stranieri” delle società di calcio di Serie A risultano essere 10 (il 50% dei club di massima serie): Atalanta (Pagliuca Usa), Bologna (Saputo Canda), Como (Hartono Indonesia) Fiorentina (Commisso Usa), Genoa (777 Partners Usa), Inter (Oaktree Usa), Milan (Capital Usa), Parma (Kyle Krause), Roma (Friedkin Usa), Venezia (VFC Usa)

Secondo l’analisi di PitchBook i “fondi di capitale privato” (private equity e venture capital),  detengono il 35% dei club dei cinque campionati europei (Serie A, Bundesliga, La Liga, Ligue1, Premier League), con aumento del valore delle transazioni dai 66,7 mln di euro anno 2018 ai 4,9 mld di euro al 2023.

Allo stato risultano essere 23 club di calcio italiani, gestiti da proprietà straniere. Le principali proprietàstraniere dell’azienda calcio di serie A, B e C risultano  essere le seguenti: USA (12), Australia (2), Francia (2), Canada (1), Cina (1), Emirati Arabi (1), Germania (1), Indonesia (1), Inghilterra (1), Malesia (1). (Fonte Il Corriere dello Sport)

Nel campionato di serie B e C le “proprietà straniere” sono divise come segue:  Palermo (Mansour Emirati Erabi),  Pisa (Knaser Inghilterra/Usa), Spal (Tacopina Usa), Ancona (Tiong Malesia), Campobasso (Halley Holding Inghilterra), Cesena (Investiment Usa), Padova (J4A Holding Francia), Siena (Zaengel Francia), Triestina (Blasin Australia) Pistoiese (Lehmann Germania), Roma City (Doino Usa), Catania (Pelligra Australia).

La “situazione patrimoniale e finanziaria” dell’azienda calcio al 30 giugno 23,  rileva che i “debiti aggregati” nella fase pre COVID-19 si sono raddoppiati, passando dai € 2,4 miliardi del 2007-2008 ai € 4,8 del 2018-2019, per poi crescere ulteriormente fino ai € 5,7 miliardi del 2022-2023. (Fonte Report Calcio 24)

Il “patrimonio netto” tra il pre e il post COVID-19 si è quasi dimezzato, passando da 644 a 344 milioni di euro (e in Serie B e Serie C risulta negativo); si osserva in tal senso che ogni 100 euro investiti mediamente da un club di calcio, appena 5 provengono dai mezzi propri (cioè dagli azionisti/proprietari), e i restanti 95 da capitali di terzi (indebitamento esterno).

Azienda calcio, quale exit strategy,  per mettere in fuori gioco la “crisi del sistema” ?

Antonio Sanges – Dottore Commercialista

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