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Maltrattava familiari e convivente: braccialetto elettronico a valdianese

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A seguito di una denuncia particolarmente circostanziata di alcuni mesi fa, relativa
all’ipotesi di maltrattamenti familiari nei riguardi di una donna residente nel
comprensorio valdianese, il giudice incaricato ha disposto nei confronti dell’indagato
l’applicazione del braccialetto elettronico. E’ uno dei primi provvedimenti,
concernenti tale misura. ad essere applicato ad una persona non condannata, ma
semplicemente oggetto di indagine da parte della Procura di Lagonegro (Pz) per reati
afferenti alla violenza di genere.
Il dispositivo è stato utilizzato come misura di sicurezza, per controllare la posizione
a distanza di colui che è indagato per delitti indicatori di violenza di maschile contro
le donne, di modo che la vittima ne venga protetta. Il comitato Se non ora quando-
Vallo di Diano plaude alla propria presidente, avv.ta Rosy Pepe, per avere approntato
un atto particolarmente dettagliato, che ha consentito al magistrato di decidere su tale
apparecchio in grado di bloccare il soggetto denunciato come violento prima ancora
che riesca a raggiungere la sua vittima.
Le eventuali intemperanze da parte dell’incriminato vengono segnalate alle forze
dell’ordine. Il dispositivo inizia difatti a suonare, avvertendo sia la donna minacciata
che polizia e carabinieri. Immediatamente dalla sala operativa, che si occupa della
gestione, dovrebbe partire un contatto con il denunciato, chiedendogli conto della sua
posizione e del suo percorso. In caso di spiegazioni non convincenti, le forze
dell’ordine devono intervenire.
Nel contempo il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano elogia la Procura della
Repubblica di Lagonegro per la predisposizione di tale misura di sicurezza a
protezione e sostegno della vittima, a riprova della stretta collaborazione tra tutti gli
attori, istituzionali e non, nel contrasto alla violenza maschile contro le donne.
L’esigenza di un’azione congiunta, a salvaguardia della loro vita nell’esercizio dei
più basilari diritti umani, dovrebbe sortire l’effetto sperato.
Certo è un passo importante, ma sempre nella ottica della adozione di tutte le misure
necessarie, normative e non, al fine di avviare un cambiamento socio-culturale che
porti all’eliminazione di tutti gli stereotipi e pratiche che postulino la condizione di
inferiorità̀ della donna. Sin dalla nascita del comitato Se non ora quando –Vallo di
Diano le sue socie si sono impegnate principalmente a contrastare la violenza di
genere attraverso la conoscenza e l’educazione alla parità nelle scuole pubbliche.
Convinte, però, che solo la costruzione di relazioni stabili, tra servizi socio-
assistenziali, forze dell’ordine, centri antiviolenza, servizi sociosanitari, istituzioni
scolastiche, sistema giudiziario e società civile, possa considerarsi il presupposto
fondamentale per la messa in atto di interventi integrati, efficaci e rispondenti ai

bisogni e ai desideri delle donne in uscita dalla violenza maschile contro di loro. E il
braccialetto elettronico, deciso per l’inquisito in questione, va indubbiamente in
questa direzione.

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