Dopo aver ritrovato fiducia e forma grazie alla chiamata estiva del direttore sportivo granata Petrachi, Verde è tornato a giocare con la serenità che cercava. Nonostante un inizio di stagione senza gol, l’attaccante napoletano resta positivo e determinato a contribuire al successo della squadra, che sta vivendo un buon momento con un gioco collettivo che coinvolge anche i centrocampisti. Verde elogia l’allenatore Martusciello per la coesione del gruppo e la cura dei dettagli tattici, evidenziando il miglioramento dei giovani come Njoh.
L’attaccante, legato anche sentimentalmente al Boca Juniors, non esulterà se segnerà contro lo Spezia, per rispetto verso i suoi ex tifosi. Verde ha attraversato diverse tappe importanti nella sua carriera, guidato da allenatori come Italiano e Thiago Motta, ma oggi è concentrato sul presente con la Salernitana, puntando a dare il massimo e contribuire alla crescita della squadra in un campionato che si preannuncia ambizioso.
“Ci aspetta una gara difficile, contro una squadra che difende molto bene. Conosco l’allenatore D’Angelo e conosco i valori del reparto. Hanno perso Nikolaou ma hanno trovato un giovane forte, bravissimo. È Bertola. Se segno? Imploderò ma non esulterò”.
Verde racconta anche i giorni di agosto nel corso della trattativa con la Salernitana e i primi contatti con il ds Petrachi: “La sua chiamata in estate è stata una scarica di adrenalina, uno sprone. La sua figura e l’ascendente che aveva su di me si sono rivelati decisivi. E poi sono a mezz’ora casa, qui a Salerno è già casa. Comprendo il sano sfottò e le rivalità calcistiche, ma non condivido l’esasperazione: siamo figli della stessa regione, dello stesso Sud.
Rendimento? Abbiamo undici punti sono un buon bottino e la vittoria di Palermo ci ha regalato la soddisfazione e la spinta che meritavamo. Non vogliamo fermarci e ci sentiamo sempre in debito con una tifoseria straordinaria, che ci dà calo. Tatuaggio della A? Non ancora, perché sono scaramantico. Ma siamo ambiziosi e vogliamo disputare un gran bel campionato. Non ci sono finali, non lo è la prossima contro lo Spezia né lo saranno quelle che arriveranno nel prosieguo. Noi abbiamo un solo obiettivo: credere nel potere della prestazione come strumento per arrivare al risultato, come ci ha insegnato l’allenatore. Affronteremo dunque lo Spezia con la nostra identità e il nostro dna calcistico: proveremo sempre a fare la partita e a comandare il gioco”.