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Salernitana, Verde a Il Mattino: “Con lo Spezia non è una finale. Se segno non esulto”

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Daniele Verde, attaccante della Salernitana, si prepara ad affrontare la sua ex squadra, lo Spezia, in una sfida che non considera una “finale”, ma una partita come le altre come si legge nell’intervista concessa a Pasquale Tallarino su Il Mattino oggi in edicola.

Dopo aver ritrovato fiducia e forma grazie alla chiamata estiva del direttore sportivo granata Petrachi, Verde è tornato a giocare con la serenità che cercava. Nonostante un inizio di stagione senza gol, l’attaccante napoletano resta positivo e determinato a contribuire al successo della squadra, che sta vivendo un buon momento con un gioco collettivo che coinvolge anche i centrocampisti. Verde elogia l’allenatore Martusciello per la coesione del gruppo e la cura dei dettagli tattici, evidenziando il miglioramento dei giovani come Njoh.

L’attaccante, legato anche sentimentalmente al Boca Juniors, non esulterà se segnerà contro lo Spezia, per rispetto verso i suoi ex tifosi. Verde ha attraversato diverse tappe importanti nella sua carriera, guidato da allenatori come Italiano e Thiago Motta, ma oggi è concentrato sul presente con la Salernitana, puntando a dare il massimo e contribuire alla crescita della squadra in un campionato che si preannuncia ambizioso.

Ci aspetta una gara difficile, contro una squadra che difende molto bene. Conosco l’allenatore D’Angelo e conosco i valori del reparto. Hanno perso Nikolaou ma hanno trovato un giovane forte, bravissimo. È Bertola. Se segno? Imploderò ma non esulterò”.

Verde racconta anche i giorni di agosto nel corso della trattativa con la Salernitana e i primi contatti con il ds Petrachi: “La sua chiamata in estate è stata una scarica di adrenalina, uno sprone. La sua figura e l’ascendente che aveva su di me si sono rivelati decisivi. E poi sono a mezz’ora casa, qui a Salerno è già casa. Comprendo il sano sfottò e le rivalità calcistiche, ma non condivido l’esasperazione: siamo figli della stessa regione, dello stesso Sud. 

Rendimento? Abbiamo undici punti sono un buon bottino e la vittoria di Palermo ci ha regalato la soddisfazione e la spinta che meritavamo. Non vogliamo fermarci e ci sentiamo sempre in debito con una tifoseria straordinaria, che ci dà calo.  Tatuaggio della A? Non ancora, perché sono scaramantico. Ma siamo ambiziosi e vogliamo disputare un gran bel campionato. Non ci sono finali, non lo è la prossima contro lo Spezia né lo saranno quelle che arriveranno nel prosieguo. Noi abbiamo un solo obiettivo: credere nel potere della prestazione come strumento per arrivare al risultato, come ci ha insegnato l’allenatore. Affronteremo dunque lo Spezia con la nostra identità e il nostro dna calcistico: proveremo sempre a fare la partita e a comandare il gioco”.

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