Confagricoltura Campania esprime preoccupazione per questo scenario e si rivolge con urgenza ai Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, chiedendo una modifica del Decreto sulla tracciabilità. In particolare, si ritiene necessario perfezionare l’attuale sistema informatizzato presente sul portale del Masaf, trasformandolo in un Portale Unico Trasparente, con maggiori controlli sull’inserimento e la verifica dei dati. L’obiettivo è garantire un riscontro oggettivo sia presso le stalle che nei caseifici, per difendere gli allevatori dalle pratiche commerciali sleali.
Viene richiesta inoltre l’introduzione di un Piano Nazionale di Controlli sulla Tracciabilità, che preveda l’emissione periodica di report sulle anomalie riscontrate dalle autorità competenti e l’aumento del numero di autorità incaricate di effettuare controlli sia nelle stalle che nei caseifici.
Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania, afferma: “Oltre alla tracciabilità, un ulteriore aspetto è il mancato rispetto dei contratti di compravendita del latte bufalino, con prezzi di acquisto spesso al di sotto dei costi di produzione. È per questo motivo che abbiamo richiesto all’industria la predisposizione di un contratto quadro sulla compravendita del latte bufalino, coinvolgendo anche il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop”.
Ancora, si ritiene fondamentale “che gli allevatori si iscrivano al Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, partecipando attivamente alle discussioni e votazioni per eventuali modifiche del disciplinare stesso. La loro presenza può fare la differenza nel difendere i loro diritti e interessi”.
Marzano ritiene urgente anche “trovare una soluzione condivisa tra allevatori e trasformatori per gestire l’attuale giacenza di latte congelato. Confagricoltura Campania propone la possibilità di trasformare parte di questo latte in polvere per destinarlo all’alimentazione zootecnica. L’obiettivo è promuovere la creazione di una filiera del latte bufalino di alta qualità, composta da aziende virtuose che puntino su una produzione destagionalizzata e che rispettino standard elevati di qualità e benessere animale. Solo attraverso una strategia comune sarà possibile superare questa crisi e garantire un futuro sostenibile all’intero comparto”.