Alfredo Memoli è salito su una moto da mini cross all’età di 9 anni, regalo di Babbo Natale. Alternando calci ad un pallone ai fumi di scarico, delle marmitte, a 13 anni ha capito la sua vera passione, dedicandosi alle gare in modo assiduo ed esclusivo. I risultati gli hanno dato subito ragione con una miriade di gare regionali vinte con facilità. Andare oltre non è però cosa facile. Il problema di fondo è rappresentato dall’assenza in Campania e in tutto il sud Italia di circuiti da cross professionistici. Così quando decide di cimentarsi con le gare che contano, come i campionati assoluti, trova di fronte un sacco di ostacoli. Non basta infatti che si gareggi solo per la gloria (non ci sono premi in denaro o rimborsi per chi pratica questo sport) ma anche la distanza diventa un problema ed un grosso impegno. Basti pensare che la sede di gara più vicina da Salerno è in alta Toscana.
Dopo un secondo posto due anni fa, la svolta per Memoli arriva quest’anno. Al già fido e bravo meccanico Francesco Cerone di Castelnuovo Cilento (ex rider a sua volta), che lo affianca da qualche anno, al team si aggrega un altro grande appassionato: Carlo Marino, concessionario di Moto & Moto a Salerno. Carlo non solo mette a disposizione il mezzo ma aggiunge la sua enorme esperienza tecnica a quella di Cerone. Il risultato è dirompente: la moto di Alfredo diventa un orologino svizzero ed il giovane straccia letteralmente in pista ogni avversario. La supremazia della Beta-Salerno è indiscutibile. L’ultima gara diventa un dettaglio. La foto che suggella il trionfo di Arco di Trento (Memoli portato in trionfo da Cerone e Marino) non è solo un inno allo sport ma anche all’amicizia più vera e disinteressata. E forse solo il primo tassello di una storia che già dall’anno prossimo potrebbe vedere il team Beta-Salerno cimentarsi in una categoria più alta nel variegato panorama del motocross italiano. Intanto gli appassionati si godono e festeggiano il primo titolo italiano del cross arrivato a Salerno.