“Avevamo incontrato Calderoli – ha proseguito De Luca – due anni fa in uno spirito di collaborazione, sottolienando alcune nostre preoccupazioni e chiedendo due cose: procedere non solo all’approvazione dei Lep, ma anche al finanziamento dei Lep prima di andare avanti con il decentramento dei poteri; e poi che i Lep fossero messi in campo da un ufficio parlamentare terzo sul bilancio. Invece si è deciso di andare in altre direzioni, dando al Governo la resposabiltà dei Lep. Questo ha portato l’Esecutivo a proseguire con una forzatura sull’autonomia differenziata”.
“Con l’emendamento alla legge che proponiamo – ha aggiunto il governatore della Campania – offriamo l’ultima possibilità politica di collocare su ragionevolezza e dialogo il concetto di autonomia senza lacerare il Paese”.
“La nostra proposta di legge sull’autonomia differenziata è un terreno di verifica per tutti. Nessun partito è escluso dall’obbligo di coerenza”, ha proseguito De Luca, rispondendo alla domanda su cosa si aspetti da Pd e Movimento 5 Stelle rispetto agli emendamenti proposti dalla Campania alla legge sull’autonomia differenziata. Il governatore, che non ha risposto a chi gli ha chiesto se avesse elaborato le proposte ‘in dialogo’ con Pd e M5S, ha detto che “nessuno può dare lezioni. Togliamo di mezzo il confronto tra bandiere, coalizioni, partiti. Facciamo uno sforzo di ragione, cominciamo a confrontarci da zero: due, tre proposte significative. Dopo di che misureremo la coerenza di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, né di maggioranza né di opposizione”.
De Luca ha commentato anche l’atteggiamento di Forza Italia sulla legge Calderoli: “il dibattito sull’autonomia differenziata ha interessato molto Forza Italia. Un collega presidente di Regione della Calabria ha avanzato rilievi che ricalcano in larghissima misura i rilievi che noi abbiamo formalizzato. Il problema ovviamente è di essere coerenti a livello parlamentare. Se riteniamo tutti quanti che ci siano pericoli per l’unità del Paese, per l’unitarietà del sistema sanitario pubblico e del sistema scolastico pubblico, poi, in maniera pacata, serena, senza alzare bandiere, senza preoccuparci di chi vince e di chi perde ma preoccupandoci solo di difendere l’unità dell’Italia e gli uguali diritti dei cittadini, si devono fare modifiche legislative. Io mi auguro che prevalga questa linea. Non possiamo dire una cosa nei territori e poi a livello parlamentare avere dei comportamenti non coerenti con le cose che diciamo”.
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