I numeri dicono che l’attacco della Salernitana è piuttosto “spuntato”. Fino a questo momento, nelle 9 gare disputate dai granata si è avvertita l’assenza di un elemento in grado di assicurare reti con regolarità.
Nonostante gli infortuni a cui è andato incontro il giocatore che vanta la miglior media realizzativa (1 gol ogni 194 minuti) è Tongya che, in pratica, segna una rete ogni 2 partite e mezzo, non propriamente un cecchino o un rapace d’aria di rigore, di quelli il cui nome figura in pianta stabile nel tabellino. Magari lo diventerà, soprattutto se riuscirà a giocare con continuità. Ma al momento non lo è, nè lui nè nessun’altro.
E’ per questo motivo che mister Martusciello deve iniziare a valutare la possibilità di rivedere strategie e gerarchie. La Salernitana non può fare a meno di Tongya e l’ex della Juventus giocherà largo a sinistra. Ma la squadra granata ha bisogno anche di un centravanti che non sia bravo solo a liberare spazi per i compagni o a fare da sponda, ma che al momento giusto possa risultare anche efficace in zona gol.
Se in tanti auspicano l’impiego di due punte una vicina all’altra, aspetto sul quale fin qui Martusciello è parso “sordo”, a Cremona la novità potrebbe essere rappresentata dal fatto che potrebbe finalmente scoccare l’ora di Torregrossa. Il trainer granata lo ha elogiato alla fine della partita persa contro lo Spezia, sottolineando i progressi evidenziati dall’ex Pisa in termini di condizione e convinzione.
Allo Zini, così, per la prima volta si potrebbero vedere sin dall’inizio del match Verde, Torregrossa e Tongya, ovvero i tre giocatori attorno a cui Petrachi ha deciso di costruire l’attacco della sua Salernitana, con Wlodarczyk pronto a subentrare nella ripresa, quando molto probabilmente Torregrossa avrà bisogno di un cambio. Basterà per risolvere il mal di gol da cui pare essere affetta la Salernitana? Lo dirà solo il campo.