Ha esordito così, in conferenza stampa, Giovanni Martusciello – come riporta anche il sito web ottopapagine.it – in vista della sfida tra Salernitana e Cremonese, in calendario allo stadio “Zini” domani, sabato 26 ottobre, con calcio d’inizio fissato per le ore 15.
L’allenatore granata ha poi aggiunto: “Sepe? E’ un’assenza pesante ma c’è Fiorillo che saprà fare bene“. A proposito delle parole pronunciate ieri dal presidente Busso ha così commentato: “Noi lavoriamo da un po’ di tempo con questo gruppo e si riesce ad ottenere delle reazioni che mi tranquillizzano perché questo è un gruppo forte. Alcuni difetti devono essere cancellati ma questo richiederà tempo.
Purtroppo le sconfitte possono esserci ma noi stiamo lavorando per darci concretezza, solidità. Il discorso del presidente è un discorso giusto ma io penso alla squadra, alla concentrazione dei particolari, mettendo dentro e trasferendo conoscenze.
Il calcio non è una scienza esatta: lavori su tanti aspetti ma poi si presenta in maniera imprevedibile qualcosa che non avevi messo in conto. Questo non significa non allenare ma ci sono difficoltà che non sono sempre legate al rapporto lavoro-risultato”.
Martusciello ha riservato poi una riflessione sul momento attraversato dagli attaccanti della Salernitana: “Sono dispiaciuto perché si allenano bene, li vedo impegnarsi tanto e dispiace che non riescono a trovare il gol. Capirò alla fine su chi puntare
Esterni? Tongya ci ha fatto vedere cosa sa fare, viene da 24 giorni di inattività e capire se può partire dall’inizio. Ci muoveremo di conseguenza, cercando l’apporto che ogni attaccante esterno deve dare. Questo è un momento difficile ma a volte basta un gesto per sbloccarsi e cancellare il recente passato.
Ultima considerazione su Amatucci: “Lo abbiamo abbracciato tutti per quello che ha sofferto e sta vivendo ancora. E’ un ragazzo che ha giocato con la morte nel cuore per mesi, lui ha vissuto tutto con orgoglio e dignità senza far trasparire nulla. L’ho trovato molto concentrato nel rendere felice il desiderio della madre”.
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