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Droga dal Sud America, nel blitz presa la talpa al porto di Salerno: primi interrogatori

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Droga dalla Spagna e dal Sud America all’interno di container nel porto di Salerno: da qui sarebbe stata trasferita in un deposito, con la complicità di un lavoratore del porto, dove veniva lavorata e poi immessa sul mercato sia della provincia di Salerno (Piana del Sele, Picentini e Valle dell’Irno) che nei paesi del Napoletano (Pomigliano d’Arco e Torre del Greco).

Sgominato – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – gruppo criminale: sono state 14 le persone arrestate, di cui 11 in carcere e 3 ai domiciliari.

Ci sono poi altri 9 indagati a piede libero con richieste di misure cautelari respinte dal gip: rispondono in concorso di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, come cocaina, marijuana e hashish, e diversi reati fine relativi a importazioni e cessioni della droga.

Sequestrati circa 260 chili di cocaina oltre a 500mila euro in contanti e una quindicina di chili tra hashish e marijuana e una pistola modificata potenzialmente letale. A gestire il traffico sarebbero stati i salernitani Carmine e Tiziano Memoli coadiuvati da altri familiari.

Per lo smercio fuori provincia si servivano di Carmine Ferrara, 61 anni di Pomigliano d’Arco e Luigi Maisto 42enne di Torre del Greco.

L’organizzazione dedita al traffico di droga era capace di penetrare anche “mercati” di altre regioni, tra le quali Basilicata e Puglia (attraverso i sodali Donato Garripoli 32 anni di Melfi e il 29enne Alessio Stornante di Taranto).

Tra oggi e lunedì i primi interrogatori di garanzia.

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