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Salerno: una raccolta firme per salvare biblioteca ed emeroteca di Villa Carrara

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Una raccolta firme per chiedere all’amministrazione di avviare nuovamente il dialogo con l’Ordine di Malta per salvare la biblioteca ed emeroteca. Questa è la proposta di alcune mamme che ieri mattina hanno incontrato il coordinamento cittadino del Psi per chiedere di lasciare la biblioteca nel quartiere. Un modo per valorizzare la zona orientale e restituire ai bambini la possibilità di crescere nel segno della cultura. Lo scrive Le Cronache

Un gruppo di mamme ha scritto recentemente all’assessore Antonia Willburger per chiedere l’intervento dell’amministrazione: «La biblioteca deve restare qui, in Villa Carrara perché è un posto bello, che richiama cultura, e credo che bisognerebbe lasciare questo patrimonio a questo quartiere che ha tanto bisogno di crescere», ha dichiarato la signora Carmen Ricciardi, mamma e insegnante presso il liceo artistico.

«Questo quartiere si sente sempre come zona orientale, una sorta di pregiudizio per questa gente, ma può diventare qualcosa di bello se si educa alla cultura e proprio la biblioteca oggi svolge questo ruolo. Villa Carrara può ospitare eventi culturali destinati a tutti, grandi e piccini», ha aggiunto l’insegnante Ricciardi, lanciando un appello all’Ordine di Malta affinché si possa trovare un accordo con il Comune. «Se ciò non dovesse accadere, allora è necessario individuare locali di proprietà dell’amministrazione in questa zona per permettere alla zona orientale di mantenere la sua biblioteca».

Sull’ipotesi di trasferire la biblioteca a Fratte, i residenti della zona non hanno dubbi: «L’idea di una biblioteca diffusa? Ci potrebbe stare, ma prima occorre costruire il quartiere, lasciare qui la biblioteca, realizzare una a Fratte e poi mettere in correlazione i due poli culturali, ma non il trasferimento da questo quartiere all’altro perché se va via non ci sarà forza abbastanza, da parte di cittadini e di istituzioni, per riportare qui questo bene. Non c’è motivo per farla andare via». A lanciare l’idea della petizione è la maestra Domenica Perrotta, insegnante presso la scuola Gatto: «Ritengo che vadano sensibilizzati i genitori, non solo chi lavora nel campo dell’istruzione. Occorre rendersi conto dell’importanza di conservare un bene come questo. La raccolta firme è importante per sensibilizzare tutti e ottenere come risultato un luogo bello dove continuare a fare cultura oltre la classica giornata lavorativa».

 

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