Non sembra esserci pace – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – per il castello medievale, chiuso nel mese di agosto a seguito dell’incendio che aveva interessato il monte Bonadies, poiché non sussistevano le condizioni di sicurezza sia per i visitatori che per il personale, e riaperto solo nel mese di ottobre.
Oggi, infatti, la struttura è fruibile per visitatori e turisti che continuano a raggiungere la provincia di Salerno, ma occorre fare i conti con l’assenza del servizio ristorazione.
Il bando, scaduto pochi giorni fa, è andato deserto e oggi, come ha annunciato il consigliere provinciale con delega alla Cultura Francesco Morra, si faranno le dovute valutazioni per capire se eventualmente si riesce a trovare una soluzione alternativa.
«Il Castello Arechi è riaperto al pubblico, dopo l’incendio che ha interessato il monte Bonadies. Abbiamo fatto un lavoro di messa in sicurezza, soprattutto delle alberature che erano state interessate dall’incendio e, anche se il percorso del Principe è di competenza del Comune di Salerno, congiuntamente con i dipendenti idraulico forestali, siamo intervenuti.
Abbiamo fatto interventi per quanto riguarda le infiltrazioni presenti e lavori di messa in sicurezza che hanno permesso la piena fruizione del sito – ha dichiarato il consigliere provinciale Morra – Il bando che avevamo fatto per la gestione dei servizi di ristorazione è andato deserto, si è chiuso pochi giorni fa e dobbiamo immaginare una nuova procedura almeno per l’affidamento dei servizi che riguardano la ristorazione.
Ciò non toglie che c’è possibilità di usufruire, in modalità pubblica o privata, delle sale e di spazi esterni del castello per una programmazione di attività».
Intanto, sia al Castello Arechi che presso la Pinacoteca Provinciale è stato attivato il servizio di biglietteria automatica attraverso l’installazione di totem: «Una delle difficoltà dei nostri siti museali era la gestione della bigliettazione e abbiamo installato dei totem sia al Castello Arechi sia al museo archeologico provinciale e lo stiamo per fare anche in Pinacoteca provinciale perché ci dà la possibilità anche di avere un numero certo di visitatori durante il periodo estivo ma anche negli altri periodi dell’anno», ha aggiunto Morra.