Il difensore parmigiano, cresciuto calcisticamente tra Fiorenzola, Renate e Gubbio, si è imposto ad alti livelli nel triennio vissuto a Crotone. Dopo una parentesi breve ma significativa con la maglia della Sampdoria, il centrale emiliano ha sposato il progetto del Sassuolo, fino a diventarne uno dei pilastri.
Quella di domani, inevitabilmente, per lui non potrà essere una partita come le altre. Nel nuovo progetto tattico di Colantuono molto probabilmente Ferrari rappresenterà non solo il centrale del terzetto difensivo della Salernitana, ma il leader dei granata per quanto riguarda la fase di non possesso, l’uomo in grado di guidare i compagni (quelli meno avvezzi alla realtà del campionato italiano e i più giovani) per potersi muovere adeguatamente e regalare pomeriggi tranquilli a Sepe, al rientro dopo l’infortunio.
Spesso e volentieri, inevitabilmente, Ferrari si ritroverà a dover fare i conti con l’ex compagno e grande amico Berardi, a cui piace partire largo a sinistra, per poi accentrarsi per provare la battuta e rete o per suggerire l’assist vincente agli altri attaccanti neroverdi. Toccherà anche a Ferrari il compito di provare a mettere il bavaglio ad uno degli attaccanti più forti della categoria in questo duello tra amici oltre che ex compagni, che di sicuro sarà uno dei temi dominanti della gara del Mapei Stadium.
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