E a quegli sprazzi – di Verde, ma anche di Vlodarczyk e del riapparso Reine-Adelaide, quasi tutti racchiusi in quella fase della ripresa immediatamente precedente al gol “regalato” da Fiorillo – che Colantuono deve aggrapparsi per invertire il trend negativo di risultati (2 pari in 6 gare) e per risalire la classifica.
Troppa la differenza tecnica tra le due formazioni per giudicare correttamente il debutto del tecnico subentrato a Martusciello. Colantuono ha cambiato spartito tattico in avvio, ha cambiato di nuovo modulo e interpreti dopo 54 minuti, e qualcosa di diverso, di incoraggiante si è intravisto nell’undici granata, sebbene non ci sia stata granché partita.
Certo il 4-0 finale è una punizione pesante e non aiuta a ri-partire nella direzione giusta. Ma guai a lasciarsi adesso sopraffare dal disfattismo. Bisogna fare quadrato, rimboccarsi le maniche e convincersi tutti – anche quelli che continuano a riempirsi la bocca di ambizioni playoff – che l’unico obiettivo a breve e medio termine è salvare (almeno) la categoria.
Di Enrico Scapaticci