Ci ha detto, tra l’altro, che è stato ininterrottamente per quasi 25 anni, dal 1895 al 1919, eletto deputato al Parlamento nel collegio di Salerno, ricoprendo anche, nel 1906, l’incarico di Ministro della Pubblica Istruzione. Vestito nella sua elegante redingote scura, ci ha chiesto di poter inoltrare al Sindaco Vincenzo Napoli una sua lettera, facendoci presente che anche lui è stato per qualche tempo militante ed esponente del Partito Socialista e che è sicuro di veder accolta quanto prima la sua richiesta. Trascriviamo il testo della sua missiva:
“Illustre Sig. Sindaco, la prego di voler disporre quanto prima la mia ricollocazione su via Lungomare tramite la statua a me dedicata, che per lunghi anni ha vissuto di fronte al non più esistente Hotel Jolly e che è stata rimossa per l’esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione del Crescent e di piazza della Libertà. Da quel tempo vivo in un deposito buio e polveroso. Vorrei, se possibile, ritornare in quella zona a me particolarmente cara, nella quale ho potuto apprezzare la splendida vista della spiaggia di Santa Teresa, dove d’estate i salernitani veraci continuano a bagnarsi ed a prendere il sole. In quel posto, per tutto l’anno, ho anche potuto godere della allegra compagnia di alcuni accaniti giocatori di tressette e di scopone, provenienti dai Barbuti o dalle Fornelle, che spesso provvedono a rimproverarsi animatamente la reciproca violazione delle regole di Chitarrella.
So anche che, nel periodo della mia forzata deportazione in questo deposito, avete voluto dedicare al mio nome uno spiazzo, al termine di via Roma, e di questo ve ne sono particolarmente grato. Si tratta di un luogo molto significativo della vecchia Salerno, perché in quel luogo esiste, fin dai miei tempi, l’Agenzia di navigazione De Cesare, il palazzo dove è nato ed ha vissuto a lungo il cardinale Renato Martino e dove affaccia anche l’abitazione di Agostino Rizzo, indimenticato creatore ed interprete di geniali momenti di poesia nonché occasionale venditore di mobili antichi.
A tal proposito, ho pensato anche di chiedere a Carlo Pisacane, più fortunato di me perché la sua statua è ancora al suo posto nella villa comunale, di segnalare con il suo dito indice sinistro non più la ubicazione del negozio di Sali e Tabacchi ma la esatta collocazione della nuova piazza a me dedicata.
Conto, pertanto, sulla sua gentile disponibilità per vedere quanto prima realizzata questa mia ormai antica aspirazione. Saluti ed ossequi dal suo devotissimo Errico De Marinis”.