Gianbattista non aveva l’età né la patente per guidare l’Honda SH 150 cc che gli era stato affidato. Lo scooter apparteneva al padre di un amico, anche lui presente ma su un altro mezzo. La voglia di provare una cilindrata più potente e la velocità si sono trasformate in una trappola mortale. Il casco, ritrovato poco distante dal corpo, non era correttamente allacciato.
La tragedia ha scosso profondamente la comunità. Gianbattista era un ragazzo conosciuto e vivace, studente della seconda B del liceo scientifico d’Amalfi e appassionato di calcio. Tifoso dell’Inter, idolatrava Lautaro Martinez e indossava con orgoglio la maglia dell’under 17 del Pietro Villani, squadra di Praiano. Ironia tragica, il sodalizio porta il nome di un’altra giovane vittima della strada, scomparsa anch’essa a soli 15 anni.
Dolore e indagini
La famiglia di Gianbattista è stata avvisata nella notte per il doloroso riconoscimento sul luogo dell’incidente. Gli inquirenti stanno valutando ogni dettaglio, inclusa la possibile responsabilità di un tombino sulla carreggiata. La Procura di Salerno, con la pm Ivana Niglio, ha disposto ulteriori accertamenti tecnici e l’autopsia per chiarire le dinamiche dell’impatto.
Una tragedia ricorrente
Le strade della Costiera Amalfitana, affascinanti ma insidiose, si confermano scenario di drammi simili. A Praiano, negli ultimi cinque anni, si contano già tre giovani vite spezzate lungo la Statale 163. Nonostante corsi di sensibilizzazione alla guida sicura, la conformazione delle strade rende imperativo un comportamento responsabile da parte di chi le percorre.
La sindaca di Praiano ha ribadito un appello accorato: «La vita è preziosa, va amata e tutelata». Parole che suonano come un monito, nel tentativo di prevenire nuove tragedie su queste strade tanto “divine” quanto “dannate”.
Un dolore immenso avvolge la famiglia di Gianbattista e tutta la comunità, stretta in un lutto che segna l’ennesima ferita nella memoria collettiva della Costiera.
Fonte quotidiano della costiera