Tuttavia, l’Abbac manifesta perplessità sull’obbligo stringente di presenza fisica e sull’uso limitato di strumenti tecnologici, come le key-box e i sistemi di domotica.
Il punto dell’Abbac
“Non siamo dei poliziotti, il nostro ruolo è diverso. Se lo Stato vuole rafforzare la sicurezza, dovrebbe investire in soluzioni tecnologiche e innovative che permettano una gestione più sicura degli accessi”, afferma Agostino Ingenito, presidente nazionale dell’associazione.
Pur riconoscendo la necessità di contrastare fenomeni di illegalità, Ingenito ribadisce che i gestori non sono obbligati a vigilare costantemente le strutture. L’uso delle key-box, spesso criticate, viene ritenuto utile in alcuni contesti, come per garantire accessi in orari imprevisti.
Dialogo con le istituzioni
L’Abbac sottolinea l’importanza di un dialogo tra istituzioni e operatori del settore. Ingenito invita a considerare le esigenze di un comparto in forte crescita, che offre opportunità economiche a molte famiglie e micro-imprese.
“Incoraggiamo i property manager a rispettare gli obblighi di legge per l’identificazione degli ospiti. Tuttavia, il sistema deve evolversi per non penalizzare un settore cruciale per l’economia turistica italiana”, conclude Ingenito.
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