La Funzione Pubblica della CGIL di Salerno scende di nuovo in campo per invocare più sicurezza dopo l’ennesima aggressione ai danni del personale medico. Questa volta nel mirino, pochi giorni fa, è finita una dottoressa dell’Ospedale di Eboli. L’episodio è stato portato alla luce da Antonio Capezzuto e Massimiliano Voza, rispettivamente segretario generale e coordinatore dirigenza medica FP CGIL Salerno, i quali, attraverso una nota chiedono di implementare la vigilanza non solo nella struttura in questione, ma in tutti i presidi sanitari, per aumentare la sicurezza di operatori e utenti. «La questione – ricordano Capezzuto e Voza – era già stata discussa in un tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Salerno il 24 settembre scorso, quando, tra l’altro, la FP CGIL Salerno aveva strutturato una serie di proposte». Nella circostanza veniva suggerito, tra le altre cose, di realizzare un ambiente di lavoro più sicuro per il personale sanitario, migliorando al contempo la qualità del servizio offerto ai cittadini, attraverso non solo l’implementazione delle misure di sicurezza, ma anche il reclutamento del personale per migliorare tutta la filiera. Tornando al caso di Eboli, è stato chiesto di potenziare la vigilanza presso l’ospedale, superando la disparità di organico, nell’ambito dello stesso DEA, con il presidio di Battipaglia dove è presente il drappello di Polizia. «Fermo restando che – concludono Capezzuto e Voza – per evitare il conflitto tra utenti e operatori serve ridurre il comprensibile livello di esasperazione del personale sanitario e dell’utenza, investendo sulla sanità con risorse adeguate e strumenti utili a potenziare la capacità di risposta del Servizio Sanitario Nazionale».