Nonostante i progressi, le sfide non mancano, come evidenziato durante la presentazione del dossier a Salerno, alla presenza di istituzioni, amministrazioni locali e aziende green.
Mariateresa Imparato: “Occorre uno sforzo maggiore per superare le criticità”
“Questi vent’anni raccontano un cambiamento importante nella gestione dei rifiuti, ma ci ricordano anche quanto ancora ci sia da fare per mantenere e migliorare i risultati raggiunti,” ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania. Imparato ha sottolineato il lento progresso registrato negli ultimi otto anni, invitando le amministrazioni a intensificare gli sforzi, soprattutto in territori ancora lontani dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata.
Napoli, in particolare, rimane una delle principali criticità, con la necessità di un piano regionale coordinato per recuperare il ritardo accumulato. “Il rafforzamento del tessuto industriale legato alla gestione dei rifiuti è fondamentale, soprattutto per sostenere l’economia circolare, l’unica strada per una gestione sostenibile degli scarti,” ha concluso.
Comuni virtuosi: i protagonisti del cambiamento
Tra i Comuni Rifiuti Free, definiti tali per aver raggiunto almeno il 65% di raccolta differenziata e per produrre non più di 75 kg di rifiuto secco pro capite all’anno, spiccano le province di Salerno (41% dei comuni Free) e Benevento (33%). Tra i comuni con meno di 5.000 abitanti, si distinguono Domicella (AV) e Morigerati (SA). Per i centri tra 5.000 e 15.000 abitanti, Montesarchio (BN) e Santa Maria a Vico (CE) guidano le rispettive province, mentre tra i comuni più grandi emergono Ottaviano (NA) e Baronissi (SA).
Nel 2023, i Comuni Ricicloni sono stati 323. Sul podio dei più virtuosi: Morigerati (SA), Domicella (AV) e Cimitile (NA). Il dossier ha anche celebrato i “veterani”, comuni che per oltre 15 anni hanno superato il 65% di raccolta differenziata: al primo posto Sant’Arcangelo all’Esca (AV), seguito da Bellizzi (SA).
Le criticità: 227 comuni ancora lontani dall’obiettivo
Nonostante i progressi, sono 227 i comuni che non hanno raggiunto la soglia del 65%, rappresentando il 65% della popolazione campana. Legambiente invita a superare le difficoltà con interventi mirati e il completamento delle infrastrutture necessarie.
Gli impianti: un investimento da 273 milioni di euro
Tra i piani futuri, 13 nuovi impianti per il trattamento della frazione organica dei rifiuti sono in programma in Campania, con un investimento complessivo di 273 milioni di euro. Di questi, 8 saranno a tecnologia aerobica e 3 integrati aerobico-anaerobici, con la possibilità di produrre biometano.
“Questi interventi sono essenziali per migliorare la gestione degli scarti urbani e contribuire alla prevenzione nella produzione dei rifiuti,” ha affermato Imparato, sottolineando l’importanza di puntare sempre più sulla sostenibilità e sull’efficienza del sistema.
Conclusioni
Il dossier “Comuni Ricicloni” conferma che la Campania ha fatto progressi significativi, ma mette in luce la necessità di un impegno rinnovato per affrontare le sfide ancora aperte. La strada verso un modello di economia circolare pienamente realizzato passa attraverso l’adozione di buone pratiche, investimenti strategici e una gestione condivisa tra istituzioni e cittadini.
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