La vicenda del tesseramento al Partito Democratico (PD) di una persona mentre era in coma ha scatenato polemiche e sollevato interrogativi sulla gestione delle iscrizioni al partito, nel comune irpino di San Martino Valle Caudina.
Il caso:
Il protagonista involontario della vicenda è Giovanni Mista, che risultava iscritto al PD nonostante, secondo le dichiarazioni della moglie, fosse impossibilitato a farlo poiché ricoverato in ospedale in coma per due mesi a causa di un attacco cerebrale. La moglie ha denunciato l’episodio, affermando che qualcuno avrebbe utilizzato i dati del marito per tesserarlo a sua insaputa. Ha inoltre rivelato che non sarebbe la prima volta che il nome del marito viene usato impropriamente e che anche altre persone sarebbero state iscritte senza il loro consenso.
La risposta del PD:
- La segreteria provinciale del PD ha dichiarato che si tratta di un refuso: il nome di Giovanni Mista (G.M.) sarebbe stato erroneamente inserito nell’elenco degli iscritti per un errore di battitura, confuso con un altro tesserato le cui iniziali sono G.N..
- La segreteria ha precisato che Giovanni Mista è risultato iscritto al PD solo fino al 31 dicembre 2022, mentre non risulta alcuna adesione per il 2023 o il 2024.
- Per garantire trasparenza, è stata attivata la commissione provinciale per il tesseramento e la commissione di garanzia per verificare l’accaduto.
La reazione del partito:
Il commissario del PD in Campania, il senatore Antonio Misiani, ha condannato l’accaduto, definendolo una “vergogna”, e ha promesso provvedimenti contro i responsabili di eventuali irregolarità. Ha ribadito l’impegno del PD contro abusi di questo tipo e ha espresso solidarietà alla famiglia di Mista.
La posizione della famiglia:
La moglie di Mista ha respinto ogni tentativo di spiegare l’episodio come un errore banale, dichiarando di sentirsi usata e invadendo la propria sfera privata. Ha inoltre sottolineato che casi simili sarebbero avvenuti anche ad altre persone del comune.
Considerazioni:
La vicenda ha acceso i riflettori sulla gestione del tesseramento nei partiti e sui rischi legati alla raccolta e al trattamento dei dati personali. L’episodio rischia di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nella politica locale, richiedendo interventi chiari e trasparenti per garantire la credibilità delle istituzioni partitiche.
Fonte Ansa
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