“Non sono andato allo stadio non per paura, ma perché questo non è un momento sereno per la squadra”, ha dichiarato. Aliberti ha poi commentato il duro striscione esposto dalla Curva Sud Siberiano alla vigilia della gara: “Non so cosa volessero dire con quel messaggio, ma non credo che rappresentasse tutta la curva. Se il Siberiano fosse ancora qui, non so se avrebbe dato il via libera a uno striscione simile”.
L’ex presidente ha sottolineato che la sua decisione di declinare l’invito non è stata legata alle critiche, ma a un senso di rispetto verso il delicato momento che il club sta attraversando.
“NON TORNERÒ AL CALCIO”
Interpellato su un possibile ritorno alla guida della Salernitana, Aliberti ha escluso categoricamente l’ipotesi:
“Questo calcio non mi appartiene. La mia ultima pagina si è chiusa anni fa e non è stata scritta da me. La mia Salernitana non è mai fallita”, ha affermato. Aliberti ha poi aggiunto che un imprenditore locale difficilmente potrebbe gestire la squadra in un contesto così critico: “Con un presidente salernitano sarebbe un continuo di contestazioni e cortei”.
PAROLE DI STIMA PER IERVOLINO
Aliberti ha riservato parole di apprezzamento per l’attuale proprietà guidata da Danilo Iervolino:
“È un grande imprenditore e ha garantito solidità finanziaria alla Salernitana. Ora però serve strutturarsi meglio, perché quando manca una mente pensante, i problemi iniziano a emergere”.
SUL MERCATO: “VOGLIA E FAME, NON SCONTENTI DI A”
Infine, un commento sul mercato invernale:
“Punterei su giocatori di Serie C, quelli con voglia di emergere e fame di risultati, piuttosto che su scontenti della Serie A”, ha concluso Aliberti.
Le dichiarazioni dell’ex presidente riportano l’attenzione sulle radici della Salernitana e sulle sfide che il club dovrà affrontare per rilanciarsi in un momento complicato.
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