Una dote complessiva che, per i nuclei familiari con ISEE più bassa, raggiunge i 5.540 euro nell’arco del primo anno e che sale fino a 7.000 euro dal terzo figlio in poi. I contributi arrivano poi a 9mila euro se si considera che con la manovra è stato esteso al primo figlio l’incremento del bonus nido, e anche oltre grazie al potenziamento dei congedi parentali che la legge di bilancio ha portato all’80 per cento della retribuzione anche per il terzo mese.
A ciò si aggiungono la conferma e l’estensione della decontribuzione per le mamme lavoratrici, e le detrazioni in base ai componenti del nucleo familiare. Questi sono i fatti. Il Governo Meloni – conclude Vietri – continuerà a lavorare per garantire concretamente un futuro migliore alle famiglie italiane”.