Pandola, Spiano e Sant’Angelo come Betlemme.
Nei piccoli borghi sanseverinesi rivive la magia del presepe vivente, con decine e decine di figuranti –dal falegname al fabbro, dal mercante al vinaio, solo per citarne alcuni- ed una riproduzione suggestiva di quelli che furono i luoghi di Gesù.
La rappresentazione di Pandola, dove le viuzze ciottolate si arrampicano sulla collinetta dove troneggia il castello di Erode prima di svoltare verso il giaciglio di fieno della mangiatoia, è tra i più antichi: è dal 1962 che la comunità dà vita all’evento tra fede e tradizione.
«Dietro ogni presepe vivente c’è il lavoro lungo un anno delle comunità – sottolinea il Sindaco Antonio Somma – dalla cucitura dei costumi sino alla progettazione e costruzione delle strutture. É un’atmosfera suggestiva che richiama, ogni anno, migliaia di visitatori sul nostro territorio ed è sicuramente una tradizione da preservare nel tempo».
Per il vice Sindaco con delega alle Politiche Culturali, Enza Cavaliere, il presepe vivente «è un momento che rispecchia l’unione e lo spirito aggregativo delle comunità coinvolte e delle parrocchie, oltre ad esprimere un patrimonio di cultura che arricchisce il programma degli eventi natalizi a Mercato S.Severino».
Il calendario delle rappresentazioni viventi ha le seguenti date:
Pandola (25, 26 e 29 dicembre; 1 e 6 gennaio)
Spiano (26, 28 e 29 dicembre; 1, 5 e 6 gennaio)
Sant’Angelo (21 e 26 dicembre; 5 gennaio)
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