Capaccio Paestum, sequestrata azienda bufalina per illecito smaltimento reflui zootecnici

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Prosegue senza sosta l’attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali da parte dei militari del Nucleo Carabinieri Forestale Capaccio Paestum unitamente al personale tecnico del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Ambientali Accademia Kronos.

I serrati controlli effettuati incrociando i dati acquisiti con i sorvoli con drone e l’attività di indagine sul territorio nei scorsi giorni ha consentito di individuare una nuova azienda bufalina (azienda insalubre di I^ classe ai sensi del Regio Decreto 27 Luglio 1934 -°1265) che da tempo attraverso vari sotterfugi smaltiva illecitamente i reflui zootecnici ed il percolato dell’insilato sul suolo, nei canali consortili che una volta raggiunto il torrente Volparo dopo un breve tragitto si immettevano più a valle nel fiume Calore.

Una volta effettuati i necessari riscontri, si dava inizio all’operazione, che iniziata in prima mattinata consentiva di cogliere in flagranza di reato il titolare dell’azienda bufalina mentre era intento a smaltire illecitamente sui terreni ma anche nei canali consortili e quindi nel torrente Lignana non solo gli effluenti zootecnici (deiezioni liquide) ma, anche il percolato proveniente dalla maturazione dell’insilato. Infatti il gestore dell’azienda aveva realizzato un ingegnoso sistema per smaltire il percolato attraverso un troppo pieno appositamente occultato sotto la vegetazione.

Tuttavia l’accurato controllo da parte dei militari e del personale tecnico del Nucleo Guardie Ambientali Accademia Kronos con l’ausilio di appositi traccianti (fluoresceina), riuscivano ad individuare tutte le diverse scappatoie tramite le quali il gestore dell’allevamento bufalino smaltiva indisturbato da tempo i liquami zootecnici, il percolato dell’insilato e tutte le acque dell’intera azienda in quanto priva di qualsiasi sistema di regimentazione delle acque meteoriche e di piazzale.

Al termine dei controlli i militari alla luce delle numerose violazioni accertate (art.255 del D.L.vo 152/2006 per aver illecitamente smaltito gli effluenti zootecnici, il percolato proveniente dalla maturazione del silomais e le acque del centro nel canale consortile denominato Rio la Lignana; art. 256 e 208 del D.L.vo 152/2006 perché a seguito dell’illecito smaltimento degli effluenti zootecnici (parti palabili e non palabili) su terreno aveva realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi su suoli aziendali, art.6 ter del D.L. n.105/2023 convertito in Legge n.137 del 09/10/2023 per aver abbandonato su terreni aziendali rifiuti speciali non pericolosi riconducibili a diverse categorie merceologiche ed Art. 240-bis CP perché a seguito dell’illecita gestione e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi nel canale consortile denominato Rio la Lignana e più a valle nel fiume Calore area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, cagionando la compromissione ed il deterioramento delle acque superficiali del canale consortile e del fiume Calore, i militari procedevano al sequestro dell’intero centro aziendale ed alla denuncia a piede libero dell’imprenditore.

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