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Manovra 2025: chi pagherà di più e cosa cambierà con le nuove tasse

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La Manovra economica per il 2025, dal peso complessivo di circa 30 miliardi di euro, prevede che quasi metà delle risorse necessarie provengano da nuove entrate fiscali. Tuttavia, alcune delle misure introdotte rischiano di pesare sulle tasche degli italiani, colpendo in particolare i redditi alti, i possessori di televisori e chi opera nel mercato delle criptovalute.

Un provvedimento destinato a far discutere è il taglio degli sconti fiscali per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro annui. La misura, che riguarda circa 1,2 milioni di italiani, punta a ridurre le detrazioni sulle spese mediche, scolastiche e altre voci deducibili. Inoltre, per i possessori di televisori, il canone Rai tornerà a 90 euro nel 2025, dopo la riduzione temporanea a 70 euro decisa per l’anno in corso.

Sul fronte delle criptovalute, arriva la cosiddetta bitcoin-tax, con un’aliquota del 42% applicata alla vendita di tutte le valute digitali. Nonostante la portata simbolica di questa misura, il gettito atteso è modesto: si stima un introito di appena 16,7 milioni di euro.

Un altro possibile aggravio riguarda i possessori di veicoli diesel. Nel Documento Programmatico di Bilancio si ipotizza un riallineamento delle accise su benzina e gasolio, che potrebbe portare a un aumento del costo del carburante per circa 17 milioni di automobilisti. Tuttavia, il provvedimento non è ancora stato inserito nel testo definitivo della Manovra.

Se da un lato alcune categorie si troveranno a pagare di più, dall’altro ci sono misure rivolte a chi percepisce pensioni minime, che vedranno un lieve incremento. Gli assegni passeranno da 614 a 617 euro al mese, con un aumento di soli 3 euro. Sebbene la rivalutazione tenga il passo dell’inflazione registrata nell’ultimo decennio, l’incremento resta lontano dall’obiettivo dichiarato da alcune forze politiche di portare le pensioni minime a mille euro mensili. Secondo le stime, tale misura costerebbe allo Stato circa 30 miliardi di euro l’anno per tutti i pensionati, o 10 miliardi se applicata solo ai percettori degli assegni minimi.

Il governo si trova dunque a bilanciare il bisogno di entrate con l’urgenza di sostenere le fasce più deboli della popolazione, in un quadro economico in cui l’impatto della Manovra sulle famiglie italiane sarà particolarmente osservato.

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