Il testo venne scritto da Dalla con il contributo del filosofo e teologo bolognese Giuseppe Barzaghi e, soprattutto, del frate domenicano Michele Casali. Come è noto, la canzone rivendica la speranza di credere in un futuro migliore, auspicio dell’anno che dovrà venire, “anche se è questa la novità”. Così, a chiusura di questo 2024, utilizzo le note e le parole del “L’ anno che verrà” per augurare il meglio alla nostra Città.
Auguro per il prossimo anno che Salerno risalga dal 92° posto assegnato dal “Sole 24ore” nella classifica della vivibilità delle città italiane, stilata con riferimento alle migliori condizioni di benessere offerte ai propri abitanti, in relazione agli affari e al lavoro, all’ambiente, ai reati e alla sicurezza sociale, all’istruzione e alla formazione, alla popolazione residente, al sistema sanitario, al turismo, al reddito e alla ricchezza. Salerno, prima di Napoli, chiude questa classifica negli ultimi posti, preceduta da Avellino e Benevento e, per certi indicatori, finanche da Caserta.
Le prospettive dell’anno passato non mi inducono all’ottimismo. Per quanto riguarda il verde e l’ambiente va ricordato che molte delle aree a ciò destinate, come la zona adiacente al Grande Hotel Salerno, sono ormai state cedute dal Comune a privati per nuove costruzioni di assai improbabili strutture alberghiere a 12 piani, così, come sembrerebbe dalle notizie di stampa, essere avvenuto anche per la zona di via Vinciprova.
Ma non è di immobili destinati a costosissime abitazioni o ad uffici megagalattici che le giovani coppie salernitane hanno bisogno. Auguro un diverso destino alla sanità cittadina e al suo ospedale, che ha conosciuto la fuga di bravi e stimati sanitari, divenuti ostaggi di un potere politico-amministrativo che ha soffocato la professionalità e il merito.
Auguro un nuovo anno che apra uno spiraglio alla trasparenza dell’attività amministrativa, sperando che finalmente si riescano ad avere bilanci preventivi e consuntivi dotati di una qualche “stabilità” o “certezza”, e, soprattutto, che si ponga fine alla crescita della tassazione locale, provocata da spese a volte folli e, a volte, non comprensibili o giustificabili.
Auguro all’ amministrazione comunale di ridurre il deficit spaventoso della finanza pubblica, senza svendere le poche aree disponibili per il verde o per i parcheggi, magari procedendo anche ad una seria revisione delle società partecipate, in termini di effettiva utilità per la collettività e non solo di costruzione di un “consenso”, che incide sul risultato elettorale.
Auguro, infine, all’opposizione di dare sempre più un contributo di proposte concrete ed utili per un diverso futuro della città. Il tutto, “Nella speranza, che senza grandi disturbi, qualcuno sparirà. Saranno forse i troppo furbi. E i cretini di ogni età”. Buon 2025 a tutti !!
Giuseppe Fauceglia