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Il caffè? È questione di cuore (di Tony Ardito)

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Bere il caffè al mattino potrebbe avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare e ridurre la mortalità generale. È quanto emerge da uno studio condotto da Lu Qi e pubblicato sull’European Heart. Secondo la ricerca, il consumo di caffè nelle prime ore della giornata ridurrebbe il rischio di decessi causati da malattie cardiovascolari e da altre patologie, rispetto a chi consuma caffè in altri momenti della giornata.

È infatti noto che la caffeina produca una maggiore contrazione del muscolo cardiaco (effetto inotropo positivo) e determini un’azione vasodilatatrice a livello periferico e, soprattutto, a livello coronarico.

Un’analisi che ha coinvolto un campione di 40.725 adulti, suddivisi in gruppi: il 36% consumava caffè al mattino, il 16% lo beveva durante tutto il giorno, e il 48% non consumava caffè. I ricercatori hanno correlato i consumi di caffè con i registri di mortalità e le cause di morte nel corso di 9-10 anni, per comprendere gli effetti dell’orario di assunzione sulla salute.

La ricerca ha focalizzato l’attenzione sul momento della giornata in cui viene consumato il caffè, poiché la caffeina ha effetti noti sull’organismo che potrebbero variare a seconda dell’orario.

Rispetto ai non bevitori di caffè, i consumatori mattutini hanno mostrato una probabilità inferiore del 16% di morire per qualsiasi causa e una riduzione del 31% della probabilità di morire a causa di malattie cardiovascolari.

I bevitori di caffè nelle ore pomeridiane o serali – al contrario – non hanno mostrato una riduzione significativa del rischio. Ciò suggerirebbe che l’effetto protettivo del caffè potrebbe essere correlato esclusivamente al suo consumo al mattino.

Benefici sono stati riscontrati indipendentemente dalla quantità di caffè consumato. Sia i bevitori cosiddetti moderati (due o tre tazze al giorno) sia quelli forti (più di tre tazze) hanno registrato una riduzione del rischio. Coloro che ne consumano solo una tazza al mattino hanno ottenuto benefici minori, purtuttavia rilevanti.

Benché le attuali linee guida dietetiche non prendano in considerazione l’orario di consumo del caffè, lo studio suggerisce che in futuro potrebbe essere utile considerare pure tale aspetto nelle raccomandazioni nutrizionali.

di Tony Ardito

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