La circolare del Ministero degli Interni ha infatti stabilito che i comuni che hanno votato nel settembre 2021 riceveranno una proroga, rimandando le elezioni comunali. Questa eventualità apre la strada a una candidatura di De Luca, che ha guidato Salerno per quattro mandati dal 1993 al 2010.
Nel frattempo, il Partito Democratico valuta una complessa trattativa con il governatore per dissuaderlo dalla candidatura alle regionali del 2025. Sul tavolo, secondo indiscrezioni, potrebbe esserci il sostegno del Pd alla corsa di De Luca per Salerno e la garanzia di un posto sicuro in Parlamento nel 2027 per il figlio Piero, attualmente capogruppo Pd in Commissione Politiche Europee alla Camera.
In parallelo, si discute anche della successione regionale, con il nome del vice presidente Fulvio Bonavitacola tra i favoriti. Tuttavia, l’area vicina alla segretaria Elly Schlein spinge per un “cambio della classe dirigente”, proponendo un nome alternativo al “sistema De Luca”.
Sul fronte locale, il clima a Palazzo Guerra è teso. La maggioranza che sostiene il sindaco Vincenzo Napoli si trova in difficoltà tra dissidenti e scontri interni, mentre tutti attendono le mosse di De Luca e l’esito del vertice di giovedì a Napoli, dove il governatore incontrerà i consiglieri regionali e i rappresentanti della coalizione.