Tra i bersagli principali delle critiche, il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, che dopo aver annunciato su Instagram la regolare apertura delle scuole è stato travolto da insulti, molti dei quali a sfondo omofobo. “Sono perlopiù minorenni, non controllati dai genitori, che credono di poter usare i social senza conseguenze,” ha dichiarato Zinno. Il sindaco ha annunciato di voler trasmettere gli screenshot delle offese ai dirigenti scolastici e, in caso di violazioni di legge, direttamente alle forze dell’ordine: “Se si riserva questo trattamento al primo cittadino, cosa accade nei casi di bullismo tra ragazzi?”
Solidarietà è arrivata da numerosi esponenti politici e associazioni, tra cui il sindaco di Ercolano e vicepresidente dell’ANCI, Ciro Buonajuto, che ha definito l’accaduto una “vergognosa campagna d’odio” e sottolineato come il comportamento dei giovani dimostri l’importanza di tenere le scuole aperte: “Hanno ancora tanto da imparare.”
Anche il sindaco di Giugliano in Campania, Nicola Pirozzi, ha subito insulti simili. Sul tema è intervenuto il prefetto di Napoli, ribadendo che “la legalità passa attraverso il rispetto delle decisioni istituzionali. Se le scuole sono aperte, devono essere frequentate.”
Gli episodi hanno suscitato l’interesse dell’Osservatorio LGBTQIA+ della Regione Campania, di Arci Napoli e di Arcigay, che hanno condannato il linguaggio d’odio e invitato a riflettere sul ruolo educativo delle istituzioni e delle famiglie.