Chi per trent’anni ha pagato 20 euro al mese e, adesso, ne deve versare 400. O chi finora ne ha versati 30 di euro e nel cedolino che ha stampato adesso il canone è aumentato a 600 euro.
Questi aumenti derivano dal fatto che si sta applicando il nuovo metodo di calcolo dei pigioni, sancito da una legge regionale datata 2019.
«La situazione è allarmante e rischia di diventare esplosiva», sostiene senza mezzi termini Pierluigi Estero, segretario regionale della Uniat e membro dell’Osservatorio regionale sulla casa.