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Malasanità a San Mauro Cilento: Associazione Codici chiede chiarezza dopo morte 52enne

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Con un esposto alla Procura della Repubblica ed un’istanza di qualificazione in qualità di persona offesa, le associazioni Codici e Codici Salute intervengono sul caso sospetto di malasanità che ha profondamente scosso la comunità di San Mauro Cilento in provincia di Salerno. È la tarda mattinata del primo gennaio quando la 52enne Anna Materazzi accusa un malore mentre assiste in chiesa alla funzione religiosa di Capodanno. Il marito chiede assistenza alla Guardia Medica, contattando sia quella di San Mauro Cilento che quella della vicina Acciaroli.

Stando al racconto dei familiari, in entrambi i casi i turni sarebbero risultati scoperti a causa dell’assenza di medici. Una prima ambulanza sarebbe giunta da Santa Maria di Castellabate con solo un infermiere a bordo, privo degli strumenti necessari per fornire un’assistenza efficace. Solo dopo circa 90 minuti sarebbe giunta un’automedica attrezzata, proveniente da Vallo della Lucania e con un medico a bordo. Da lì il trasporto presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove la donna è morta dopo cinque giorni di agonia.

“In attesa dell’arrivo dei soccorsi – dichiara in una nota Massimo Carleo, Segretario di Codici Salerno – e dell’ambulanza in grado di fornire un’assistenza efficace, le condizioni della donna si sono aggravate. Gli interrogativi sono tanti, così come i dubbi per una piccola comunità lontana dai presidi sanitari. Non possiamo fare a meno di chiederci se sarebbe stato possibile salvare la vita alla signora in presenza di un soccorso tempestivo. Non è accettabile che una persona muoia così, a causa della mancanza di cure e assistenza medica appropriate. Di fatto, questo significa negare un diritto costituzionale, qual è quello alla salute, sulla base della semplice appartenenza geografica ad un territorio scarsamente servito da ambulanze e ospedali. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché venga fatta luce su questa tragica vicenda, accertando le cause della morte e le eventuali responsabilità dei medici coinvolti”.

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