Danilo Iervolino è tornato. Dopo mesi di assenza, il patron granata ha scelto il delicato match casalingo per ritrovare il calore dello stadio Arechi e riabbracciare una tifoseria che, prima dell’inizio del match con la Reggiana aveva intonato il coro: “Meritiamo di più”. La vittoria contro gli emiliani ha assunto un significato che va oltre i tre punti, simboleggiando un nuovo inizio per una squadra, una società e un proprietario che provano a risollevarsi insieme.
Assente dall’ultima gara di Serie A contro il Lecce, lo scorso 16 marzo, Iervolino è tornato sugli spalti nel momento più critico della stagione. Il suo arrivo è stato accolto da un mix di aspettativa e speranza, sentimenti condivisi con i tifosi che non hanno risparmiato critiche nelle scorse settimane. Ma il clima è cambiato quando, al triplice fischio, il presidente si è unito in un abbraccio emozionante con il presidente Busso e l’amministratore delegato Maurizio Milan, suggellando un gesto di unità e ripartenza.
Secondo indiscrezioni, a fine partita si era ipotizzato un confronto diretto tra Iervolino e la Curva Sud Siberiano, simbolo del cuore pulsante della tifoseria granata. Il presidente avrebbe voluto scendere sul rettangolo di gioco per parlare ai tifosi, ma l’iniziativa è stata rinviata. Non è escluso, però, che contro la Cremonese il patron torni nuovamente in tribuna e possa affrontare di persona le richieste e le aspettative della Curva.
La vittoria contro l’ultima in classifica non cancella i problemi, ma rappresenta un segnale di speranza.La presenza di Iervolino potrebbe diventare il punto di svolta, non solo per rinsaldare il legame con la piazza ma anche per rilanciare il progetto sportivo e societario.
L’abbraccio tra squadra, dirigenza e tifosi, e la prospettiva di un dialogo diretto con la Curva, potrebbero essere i segnali di un cambio di passo tanto atteso. Con l’obiettivo salvezza ancora alla portata, la Salernitana guarda avanti con maggiore fiducia e con la consapevolezza che il percorso sarà impegnativo, ma non impossibile.
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