Tragedia in Abruzzo: si scava nella neve, nessun segnale di vita dal Rigopiano

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Notte di ricerche alla luce delle fotoelettriche, che rendono ancora più spettrale lo scenario. Ormai è chiaro che sono pochissime le speranze di trovare in vita qualcuno dei dispersi, dopo che da ore non viene registrato alcun segnale dall’Hotel Rigopiano sepolto dalla valanga di mercoledì. Si scava, con cautela e tenacia, ma finora nessun segno di vita e’ salito in superficie. Anche se resta fermo a tre al momento il numero ufficiale di vittime. E resta incerto, ovvero non ufficializzato, il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, numero che però sarebbe purtroppo tra i 25 e i 30.

E’ stata una slavina devastante, che ha pressochè sepolto gran parte della struttura, facendosi anche strada all’interno dei vari ambienti che la costituivano, e poi spazzato via quello che trovava sulla sua strada, cosi’ come aveva già fatto con un fronte ampio di alberi che era a monte dell’albergo. Anzi, quell’ammasso di tronchi e’ stato il di più che ha portato distruzione e lutti perche’ l’onda d’urto e’ stata ancor piu’ forte. Un evento-killer innescato probabilmente dalle 4 scosse sismiche di magnitudo tra 5,1 e 5,4 della mattina di mercoledi’ con epicentro l’area dell’Aquilano ma fortemente avvertite in questo versante della regione abruzzese dove il rischio valanghe era già classificato 4 (su una scala di 5) a causa dei grandi apporti di neve per diversi giorni di seguito.




Una slavina che ha inoltre provocato una sorta di ‘traslazione’ dell’edificio, vale a dire lo ha spostato di una decina di metri in avanti, e non e’ escluso che alcuni dei dispersi siano stati travolti e trascinati fuori dal perimetro dell’edificio. Non a caso le ricerche dei vigili del fuoco con le squadre specializzate in questo tipo di attivita’ ed anche quelle condotte dai componenti del Soccorso alpino e speleologico riguardano anche la zona estera all’hotel, cioe’ il fronte in pendenza della valanga nevosa.

Tre corpi recuperati, un quarto individuato. I dispersi dovrebbero essere 28, dal momento che sono stati recuperati i cadaveri di tre vittime (e un quarto sarebbe stato individuato ma non ancora estratto dalle macerie) e altre due persone sono invece state tratte in salvo. Tra i dispersi, ospiti dell’hotel, una famiglia di Osimo con un bimbo, una coppia di Castignano (Ascoli Piceno), un 25/enne di Macerata con la fidanzata e un ternano di 33 anni.

Stefano Feniello

TRA I DISPERSI ANCHE UN SALERNITANO. C’è anche un salernitano tra i dispersi dell’Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga. Si tratta di Stefano Feniello, 28 anni, originario di Valva. Il giovane era a Farindola per festeggiare il compleanno (è nato il 17 gennaio) insieme con la fidanzata, Francesca Bronzi. Feniello abita a Silvi Marina, sempre in Abruzzo, ma in provincia di Teramo, dove la famiglia si era trasferita per motivi di lavoro alcuni anni fa. A Valva ci sono tanti parenti in attesa di conoscere l’esito delle ricerche. Il sindaco di Valva, Vito Falcone, ha contattato la Prefettura di Salerno per avere notizie immediate sui soccorsi e sul destino del suo concittadino.  Lo scrive il quotidiano Il Mattino.

Curcio: “C’è possibilità di crolli ulteriori”. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio a Porta a porta su Rai1 ha dichiarato: “Certamente c’è la possibilità di crolli ulteriori” nell’hotel Rigopiano di Farindola “occorre mettere in sicurezza e poi procedere”.

“Scenario apocalittico”. “Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti – hanno riferito i vigili del fuoco – che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo”. “Ci sono materassi trascinati a centinaia di metri da quella che era la struttura”, ha riferito Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco. Il geologo Gian Gabriele Ori, dell’università Gabriele d’Annunzio di Chieti, parla di un’enorme ‘colata di detriti’ che ha travolto l’hotel. ‘E’ un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve abbondante, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia’.

Gli ospiti erano pronti a partire. La Procura apre un’inchiesta Secondo le ricostruzioni gli ospiti dell’albergo mercoledì a fine mattinata avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena fosse arrivato lo spazzaneve, che attendevano per le 15.00, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19.00 e a quel punto è piombata la slavina. L’allarme era stato dato subito dopo via Whatsapp da uno dei superstiti: ‘albergo sommerso dalla neve’. Per raggiungere il resort a quattro stelle di Farindola, in provincia di Pescara, a quota 1.200 metri, il Soccorso Alpino, il primo ad arrivare alle quattro del mattino, ha dovuto usare gli sci. La procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo.

Il superstite. Uno dei due sopravvissuti racconta: “Mia moglie aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Allora sono uscito dall’albergo e sono andato in auto. Mentre tornavo verso l’hotel ho sentito rumori e scricchiolii e ho visto la montagna cadere addosso all’edificio. Ha travolto anche me, ma parzialmente. Ho visto gran parte dell’albergo ricoperto dalla neve”. Questa è la testimonianza di Giampiero Parete, affidata al datore di lavoro Quintino Marcella, il primo a ricevere la richiesta di aiuto. “Ho provato a entrare  dentro – dice ancora Parete – ma ho rischiato di rimanere intrappolato; allora mi sono aggrappato ad un ramo e sono riuscito a tornare verso la macchina. Poi ho incontrato il manutentore dell’albergo e insieme abbiamo lanciato l’allarme. Dall’interno dell’hotel non ho sentito alcun rumore o movimento”. Intanto arriva anche il bollettino medico di Parete da parte del primario di Rianimazione del’ospedale di Pescara: “Era arrivato sonnolento da ipotermia. Ora ha raggiunto la temperatura normale, lo alimentiamo per bocca. Sta bene ed è fuori  pericolo. A me non ha chiesto nulla della moglie e dei figli. E’ relativamente tranquillo e lo abbiamo sistemato in una parte riservata del reparto, con i genitori e assistito dagli psicologi”.

La famiglia dispersa. C’è anche un famiglia di tre persone di Osimo tra i dispersi dell’Hotel Rigopiano: la madre è una commerciante, il marito un poliziotto, con il loro bimbo di 7 anni. Lo ha confermato il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. C’e’ anche una coppia di Castignano (Ascoli Piceno) fra le persone disperse. Si tratta di due giovani che erano in vacanza. A dare conferma della notizia è il sindaco di Castignano Fabio Polini. “Ho saputo la notte scorsa che nessuno dei due purtroppo risponde alle telefonate dei familiari”.

Il sindaco. “Qui lo scenario è apocalittico – ha detto il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta – il paese è sotto shock, siamo a pezzi. E’ finita Rigopiano, è finita Farindola”. Poi ha aggiunto che i bambini presenti all’Hotel erano 4 e che “le speranze di trovare persone in vita si riducono di ora in ora. In questo momento mi sento solo di abbracciare i familiari dei dispersi”.

Le macerie. I soccorritori, entrando nell’albergo, hanno girato brevi video, che mostrano il caos e la distruzione provocati dalla neve. Dalle prime immagini si vedono scalinate impraticabili, un salone invaso dalle macerie, suppellettili travolte. Secondo una testimonianza, i locali invasi dalle macerie si troverebbero al piano -1, cioè quello alla base dell’edificio, che davano sulla piscina esterna. Questo indicherebbe che l’intero hotel è stato distrutto. Ipotesi che sembra compatibile con quanto riferito dal soccorso alpino della guardia di finanza secondo cui la parte alta dell’hotel sarebbe stata spazzata via completamente dalla neve.

Gli sms del proprietario: “Clienti spaventati dal sisma”. “I clienti e le persone presenti all’interno dell’albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile”, dice all’ANSA un amico di Roberto Del Rosso, titolare dell’hotel Rigopiano, con cui mercoledì pomeriggio, verso le 15, si è scambiato dei messaggi. Il proprietario ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina. Anche Del Rosso è tra i dispersi.

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