Caserta, anni fa fu ucciso e buttato in lago, oggi sopralluogo Cc di Pontecagnano
Fu ucciso nel dicembre 2011 con 8-9 coltellate e gettato con le mani e i piedi legati a blocchi di cemento in un laghetto di una struttura alberghiera abbandonata di Castel Volturno, dove il corpo fu ritrovato alcune settimane dopo, nel gennaio 2012. Una morte orribile quella del 23enne Pietro Moscato, incensurato, su cui i carabinieri e la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) hanno continuato ad indagare in silenzio, al riparo dai clamori della cronaca, senza ancora riuscire a individuare un sospettato. Oggi i militari della stazione di Grazzanise e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere guidati da Emanuele Macrì sono tornati nell’area e con l’ausilio di un elicottero del Nucleo Carabinieri di Pontecagnano (Salerno) e dei sommozzatori, hanno cercato il motorino a bordo del quale era il giovane prima di essere ucciso; gli inquirenti speravano che il mezzo fosse ritrovato nello specchio d’acqua, per cercare elementi utili a ricostruire l’accaduto, ma così non è stato. Al momento non ci sono indagati per l’omicidio. Il giovane, che aiutava il padre nella gestione di una casa di accoglienza per disabili a Baia Verde, frazione di Castel Volturno, scomparve il 16 dicembre 2011; l’ultima telefonata la fece al padre, rassicurandolo che sarebbe tornato per cena; qualche giorno dopo la sua scomparsa si tenne a Castel Volturno un lungo corteo con amici e parenti che chiedevano di conoscere quale fine avesse fatto il ragazzo. Ma dopo il ritrovamento del corpo, la verità sembra ancora lontana. (ANSA).
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