Siamo un pò impacciati perché di fronte al mistero della morte, quando colpisce persone significative che non passano inosservate, non abbiamo parole; possiamo soltanto far sentire una vicinanza. Voglio essere autentico – ha detto il sacerdote come riportato da La Città oggi in edicola – oggi non è facile accettare quanto accaduto. Di fronte ad un evento che distrugge possiamo assumere due posizioni: la disperazione, lasciandoci andare o l’atteggiamento della fede che ci fa guardare a questo evento con uno sguardo diverso.
Questo distacco adesso è doloroso e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi perché non è vero che il tempo ci fa dimenticare, soprattutto quando a venir meno sono le persone importanti.
La mamma è sempre la mamma, anche a ottant’anni. Quando viene a mancare una compagna di vita con la quale si è condiviso tutto non ci sono parole per dare sollievo a questo dolore, ma la fede ci fa guardare oltre. Questa leonessa che ha combattuto nella sua vita, può finire così? Razionalmente non ci sto, ma la fede mi dà la certezza che questa non è la fine di niente. È solo un passaggio verso la vita autentica»
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